THE
MONSTER OF HIGHGATE PONDS |
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Produzione: 1961 - G.B., Children's Film Foundation/Halas and Batchelor Cartoon Films, b/n, 59 min. | ||||
Regia: Alberto Cavalcanti | ||||
Sceneggiatura: Mary Cathcart Borer dal soggetto di Joy Batchelor | ||||
Animazioni: Vic Hotchkiss | ||||
Musica: Francis Chagrin | ||||
Interpreti: Rachel Clay, Michael Wade, Terry Raven, Ronald Howard, Frederick Piper, Michael Balfour, Roy Vincente, Beryl Cooke, Philip Latham, Douglas Robinson | ||||
Tornato da una spedizione scientifica in Malesia, il professor Dick, del Museo di Storia Naturale di Londra, scopre tra i suoi reperti il fossile di un uovo privo di etichetta per la classificazione, e, non potendo catalogarlo, lo dona ai nipotini Dave e Sophie. I due bambini pensano di arricchire la loro collezione di oggetti strani, ma un giorno si accorgono che l'uovo si schiude e, meravigliati e felici, assistono alla nascita di un cucciolo di drago preistorico. Prendersi cura dell'insolito animale, che manifesta indole pacifica e amichevole, non è facile: il drago cresce a dismisura ed ha bisogno di spazio e di cibo in quantità sempre maggiori. Inevitabilmente, la sua presenza viene notata e, oltre a generare una serie di situazioni paradossali e scompiglio tra i vicini di casa, accende di interesse l'avido proprietario di un circo che progetta di far soldi a palate esibendolo come attrazione nei suoi spettacoli itineranti. | ||||
Gradevole favola dedicata al pubblico dei giovanissimi, realizzata con l'impiego di cartoni animati e modellini del "mostro" in stop motion, un po' sullo stile di Ray Harryhausen. Il messaggio del film - tutte le forme di vita vanno rispettate e protette dalle sconsiderate azioni degli adulti - è semplice, ma efficace, e la fotografia di Frank North regala una interessante testimonianza d'ambiente, immortalando scorci e scene di vita quotidiana della metropoli londinese industriale che, oggi, non esistono più. Il film è diretto da Alberto Cavalcanti, regista, tra l'altro, di innovativi documentari e del celebre episodio del "ventriloquo" di Incubi notturni (Dead of Night). |
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