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IRON
BREAD |
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Produzione:
1970
- Tailandia, col., 80 min. |
Regia:
Vivian Peï |
Sceneggiatura:
Vivian
Peï |
Stanchi
di essere gli schiavi di una colossale catena di montaggio destinata alla
incessante produzione dei più disparati beni di consumo - ragione
prima ed ultima per la quale sono stati inventati -, i robot si ribellano
e decidono di fondare una società libera rivendicando a se stessi
i medesimi diritti degli uomini. L'obiettivo è vivere affrancati
per sempre dal lavoro e conquistare quei piaceri che per troppo tempo sono
stati loro proibiti. La rivolta ha successo, ma una volta spezzate le catene,
distrutte le fabbriche e umiliati gli scienziati, i politici e gli industriali,
i robot temono di essersi spinti troppo oltre nell'utopia e, per restare
ancorati alla realtà e difendere i traguardi raggiunti, pensano in
quale forma sia possibie proclamare ed instaurare la rivoluzione permanente... |
Il
film è un'interessante satira socio-politica della società
industriale avanzata e dei vizi delle ideologie, realizzata con stile quasi
sperimentale, interpretata da attori non professionisti e scritta sul filo
di un caustico umorismo. Alcuni recensori vi hanno visto un'anticipazione
della feroce comicità dei Monty Python e - forse oltre le intenzioni
stesse della regista Vivian Peï - lo studiato ribaltamento dei cliché
del genere fantascientifico con posizioni fortemente polemiche verso la
consolante filosofia di un'opera capostipite come Metropolis. |
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