PROFANADORES
DE TUMBAS |
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Produzione: 1965 - Messico, Filmica Vergara, b/n, 85 min. | |||
Regia: José Díaz Morales | |||
Sceneggiatura:
José
Díaz Morales dal soggetto di Rafael García Travesí |
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Musica: Jorge Pérez Herrera | |||
Interpreti: Santo, Gina Romand, Mário Orea, Jorge Peral, Jesús Camacho, Jessica Munguia, Fernando Osés, Bigotón Castro, Guillermo Hernández, Estela Peral, Jorge Fegán, Martha Lasso Rentería, Fernando Saucedo, Nathanael León, Julio Ahuet, Leonor Gómez | |||
Nascosto nel suo laboratorio segreto, il folle dottor Toicher tenta inutilmente di perfezionare la tecnica del trapianto cardiaco utilizzando cadaveri e cuori che i suoi sicari gli procurano profanando le tombe di un vicino cimitero. Dopo l'ennesimo insuccesso, egli si convince che per la riuscita dell'operazione gli occorre il cuore di una persona dalla tempra eccezionale e la scelta ricade su Santo, l'invitto campione del ring che si esibisce con il volto celato da una maschera d'argento. Ma uccidere Santo è impresa superiore alle forze del più astuto criminale. Per nulla intimorito dai ripetuti attentati cui è fatto segno (a un certo punto, rischia anche di essere sepolto vivo) e nonostante il rapimento dei suoi amici Carlos (un giocatore di football) e Marta (cantante di cabaret), Santo, con l'aiuto dell'Interpol, riesce infine a scoprire la base del dottor Toicher e ad eliminarlo insieme con i suoi crudeli servitori. | |||
Quando ancora non si erano adagiate sui meccanici cliché del film d'azione intervallato da numeri di lotta libera e da situazioni fantaorrorifiche, le avventure del celebre "Enmascarado de plata" potevano riservare al pubblico inedite sorprese. Come in questo film del quale vale la pena ricordare (più che l'intreccio, pittosto convenzionale e a tratti confuso) la presenza di almeno tre curiosi gadget pseudo-fantascientifici per mezzo dei quali lo scienziato pazzo di turno (interpretato da Mário Orea) tenta di eliminare gli avversari: la misteriosa lampada che proietta immagini di sangue e stordisce chi la guarda; il violino le cui corde, per un fantasioso meccanismo, si animano per strangolare chi lo suona; e la parrucca dalle chiome fluenti che serrano d'improvviso la gola di una ragazza. |
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