I CANNIBALI
  
Produzione: 1970 - Italia, Doria/San Marco, col., 88 min.
Regia: Liliana Cavani
Sceneggiatura: Liliana Cavani, Italo Moscati, Fabrizio Onofri dalla tragegia "Antigone" di Sofocle
Musica: Ennio Morricone
Interpreti: Pierre Clémenti, Britt Ekland, Tomas Milian, Francesco Leonetti, Delia Boccardo, Marino Masé, Cora Mazzoni, Francesco Arminio, Giancarlo Caio, Alessandro Cane, Carla Cassola, Massimo Castri, Giampiero Frondini, Sergio Serafini
In un imprecisato prossimo futuro, un regime liberticida tenta di prevenire ogni forma di contestazione vietando la sepoltura dei ribelli uccisi durante i violenti scontri a fuoco con le forze dell'ordine. I cadaveri dei rivoltosi, disseminati per le strade, devono costituire monito alla cittadinanza, istigando alla delazione e distogliendo i sovversivi da nuovi propositi insurrezionali. Ma la giovane Antigone (Britt Ekland) decisa, contro il parere della famiglia, a seppellire il fratello caduto durante una sommossa, trasgredisce il divieto e insieme ad un ragazzo straniero, Tiresia (Pierre Clémenti), dà nascostamente sepoltura anche ad altre salme. Scoperti e condannati come terroristi, i due sono condotti a morte, ma il loro generoso gesto convincerà schiere di giovani ad uscire dalle case per continuare l'opera in aperta sfida al potere.

Liliana Cavani rintraccia nell'Antigone di Sofocle gli elementi per una riflessione sulla contestazione del '68 cogliendo, secondo un'ottica umanistica, nella verginità mentale dei giovani - e non nell'ideologia - la sola, vera forza trainante verso una società a dimensione d'uomo.
La Cavani ambienta il racconto tra le strade e le piazze di una spettrale Milano, in un futuro ipoteticamente molto vicino, ma il "messaggio" che intende suggerire travalica qualsiasi situazione temporale indirizzandosi contro ogni forma di violenza istituzionalizzata che imprigiona l'individuo in rigidi e alienanti modelli comportamentali e culturali ed imbriglia il senso critico, rendendolo funzionale al potere.
Stato, famiglia, ideologia possono essere messi in crisi soltanto attraverso un'azione che scaturisca con immediatezza da un credo interiore, lontano dalle speculazioni intellettualistiche e fuori dai limiti della parola. Tiresia è, in questo senso, il personaggio più emblematico del film: viene dall'esterno, non è psicologicamente condizionato, si esprime attraverso il gesto e il segno quasi a recuperare il significato universale di un mito o di una religiosità delle origini.

Film dichiaratamente "fuori situazione e fuori tempo", tragico ed inquietante, crudamente realistico, I cannibali divise la critica più schierata che lo considerò ambizioso nell'ispirazione letteraria e irrisolto nelle tesi, anche a paragone di altre opere di impegno politico prodotte nello stesso periodo.

Conosciuto anche con i titoli: Les cannibales, The Cannibals, The Year of the Cannibals.
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