FRANKENSTEIN CREATED WOMAN
  

Titolo italiano: LA MALEDIZIONE DEI FRANKENSTEIN

Produzione: 1967 - G.B., Hammer, col., 92 min.
Regia: Terence Fisher
Sceneggiatura: John Elder (Anthony Hinds)
Effetti speciali: Les Bowie
Musica: James Bernard
Interpreti: Peter Cushing, Susan Denberg, Thorley Walters, Robert Morris, Duncan Lamont, Peter Blythe, Barry Warren, Derek Fowlds, Alan MacNaughtan, Peter Madden, Philip Ray, Ivan Beavis, Colin Jeavons, Bartlett Mullins, Alec Mango, Mark McMullins

Con l'aiuto del dottor Hertz, il barone Frankenstein ha ripreso ad indagare sui misteri della vita e della morte e, attraverso una nuova tecnica criogenica, è riuscito a imprigionare in un lucente involucro quella che comunemente si chiama "anima". Quando il giovane Hans viene erroneamente accusato dell'omicidio di un oste e ghigliottinato, Frankenstein ne preserva l'anima con l'intenzione di resuscitarla in un'altra persona. La scelta cade su Christina - la storpia e infelice figlia dell'uomo assassinato per la quale Hans nutriva un profondo affetto - che sconvolta dal dolore si è suicidata subito dopo l'esecuzione. Frankenstein corregge le malformazioni fisiche del cadavere e vi trasferisce la personalità del ragazzo, ma nella nuova, bellissima Christina prende forma un disperato bisogno di vendetta contro i responsabili del delitto sfuggiti alla giustizia. Frankenstein, che comprende di aver favorito tanta furia omicida, tenta di catturare il mostro, ma questi, invece di arrendersi, sceglie di darsi la morte.

Terence Fisher lavora al soggetto convogliando sulla figura di Christina (la splendida Susan Denberg) un'esplicita (seppur moderata) carica erotica e sinistra, ma, tra laboratori debolmente illuminati, improvvise scariche elettriche e sanguinanti teste mozzate, il momento fantastico più memorabile (quello che riscosse anche l'apprezzamento di un regista del calibro di Martin Scorsese) è, tuttavia, la rappresentazione dell'"anima" come una grossa sfera luminosa e pulsante.
Il film non è forse tra le migliori avventure di Frankenstein e rivela la crescente fatica di sviluppare dal mito nuove e originali soluzioni, ma l'intepretazione di Peter Cushing è, come sempre, godibile e ineccepibile e basta da sola a coinvolgere lo spettatore.

Il titolo della pellicola, che ricalca quello di un celebre film francese del 1956 (Et Dieu créa la femme) era stato scelto nel 1958 dal produttore Anthony Hinds (che qui firma la sceneggiatura con lo pseudonimo di John Elder) per l'episodio della progettata serie televisiva "Tales of Frankenstein".

Titolo alternativo: Frankenstein Made Woman.
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