LA RAGAZZA DI LATTA
  
Produzione: 1970 - Italia, Ministero del Turismo e dello Spettacolo/Società Cinematografica e Teatrale Romagnola, col., 90 min.
Regia: Marcello Aliprandi
Sceneggiatura: Marcello Aliprandi, Fernando Imberti
Musica: Nicola Piovani
Interpreti: Sydne Rome, Roberto Antonelli, Elena Persiani, Simone Mattioli, Adriano Amidei Migliano, Umberto D'Orsi, Massimo Antonelli, Natale Bianchedi, Olga Gherardi, Mario F. Lunedei, Filippo Severi, Giuliano Tedeschini

Osvaldo Rossi, ex giovane contestatore, ha accettato con gli anni una sicura sistemazione borghese, ma il suo animo ribelle non si è ancora placato. Sposato con Teodora, disegnatrice di moda, e funzionario della grossa ditta "Smack O-Mat Corporation", sfoga il cocente conflitto interiore tra gli antichi ideali giovanili e l'anonima routine quotidiana nell'anticonformismo esibito, vestendo, ad esempio, in maniera diversa dai suoi compunti colleghi o preferendo i pattini a rotelle alla macchina aziendale. Quando un giorno si innamora di un'enigmatica ragazza che sembra condividere in pieno la sua mentalità, Osvaldo si riaccende nella speranza di una vita autentica, libera dalle convenzioni. Ma la ragazza è un androide, un prototipo sperimentale prodotto nei laboratori della "Smack O-Mat Corporation", e lui non può far altro che prendere atto dell'ennesima sconfitta ed uniformarsi al sistema.

La ragazza di latta è una delle tessere - oggi meno ricordate - di quel cinema italiano "alternativo" che, sulla spinta della contestazione studentesca del 1968, lottava per denunciare le contraddizioni della società borghese e capitalistica in un contesto di ipotesi fanta-sociologiche. La proposta non era nuova poiché anche il cinema americano, nella sua straordinaria varietà di voci, aveva proiettato e proiettava spesso in quegli anni il malessere ideologico ed esistenziale delle giovani generazioni negli immaginari scenari di un futuro spersonalizzante e ipertecnologicizzato. Il tratto distintivo della posizione italiana era il più delle volte - e a nostro avviso la pellicola di Aliprandi lo conferma - un rigido radicalismo del rifiuto che riteneva doversi esprimere in un linguaggio cinematografico estraneo alle componenti dello spettacolo e idealmente diretto ad un pubblico di schierati intellettuali, esperti per militanza di idee nel cogliere il risvolto sarcastico della situazione, la trasgressione dell'immagine o l'arma dell'ironia dissacratoria nel dialogo. Oggi, questo genere di film risulta, negli esiti, fortemente datato, e la sincerità delle ispirazioni rimane confusa e in parte perduta nel clima sociale e politico del momento storico che la originava.

Alcune filmografie citano il film anche con il titolo internazionale The Tin Girl.
©