THE
ILLUSTRATED MAN
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Titolo italiano: L'UOMO ILLUSTRATO |
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Produzione: 1969 - USA, SKM Productions/Warner, col., 103 min. | |||
Regia: Jack Smight | |||
Sceneggiatura: Howard B. Kreitsek dai racconti di Ray Bradbury | |||
Effetti speciali: Ralph Webb | |||
Musica: Jerry Goldsmith | |||
Interpreti: Rod Steiger, Claire Bloom, Robert Drivas, Don Dubbins, Jason Evers, Tim Weldon, Christine Matchett | |||
Sulle strade della California, il giovane Willie incontra Carl, un misterioso individuo in cerca della donna che gli ha disegnato sul corpo una intricatissima serie di tatuaggi. Carl, ispirandosi ai tatuaggi, gli racconta fantasiose storie tra passato e futuro e il ragazzo, ascoltandolo, viene trasportato in tre situazioni temporali diverse, vivendo avventure ai limiti dell'assurdo (...nel futuro, la realtà virtuale permette a dei bambini di disfarsi dei propri genitori; una coppia uccide i propri figli convinta che sia la notte prima della fine del mondo e poi scopre che c'è stato un errore di calcolo; una spedizione spaziale si perde su Venere, pianeta flagellato da una pioggia incessante). Cessate le visioni, il giovane, suggestionato, crede di scoprire tra i tatuaggi la chiave per decifrare il suo destino, e convinto di leggervi un orribile presagio, tenta di uccidere l'uomo illustrato il quale, reagendo a sua volta, lo insegue e lo uccide. | |||
Ambientato nell'America degli anni '30, il film è un collage di tre racconti di Bradbury ("The Veldt", "The Last Night of the World", "The Long Rain") attraverso i quali si prospettano tre situazioni limite nelle quali il tradimento e la beffa simboleggiano la cifra della condizione umana. La scelta di fare interpretare a Steiger oltre all'uomo illustrato anche i personaggi di ciascuna storia dovrebbe sottolineare una ideale e fisica continuità nella figura del "perdente", ma la poco ispirata regia di Smight finisce con l'appiattirne il significato, evidenziandone soltanto l'aspetto meccanico e ripetitivo della finzione. |
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I tatuaggi esibiti da Rod Steiger sono disegnati da James E. Reynolds. | |||
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