KAIJU SOSHINGEKI

Titolo italiano: GLI EREDI DI KING KONG

Produzione: 1968 - Giappone, Toho, col., 89 min.
Regia: Ishirô Honda
Sceneggiatura: Kaoru Mabuchi, Ishirô Honda
Effetti speciali: Teisho Arikawa, Eiji Tsuburaya
Musica: Akira Ifukube
Interpreti: Akira Kubo, Jun Tazaki, Andrew Hughes, Yukiko Kobayashi, Kyoko Ai, Yoisho Tsuchiya, Hisaya Ito, Kenji Sahara, Ikio Sawamura
Da qualche tempo, la base militare dell'isola di Ogasawara gode di un primato non molto invidiabile: ospita, infatti (in ordine alfabetico, e scusate se è poco), Angilas, Baragon, Godzilla, Gorosaurus, King Ghidora, Manda, Minya, Mothra, Rodan, Spiga, Varan... Tutti i terribili mostri condividono una coesistenza forzata e miracolosamente pacifica fino a quando un gas sconosciuto si diffonde sulla zona. Per un certo periodo non si capisce bene che cosa sia accaduto nell'isola, poi il mondo intero è in apprensione: i giganti compaiono, infatti, nei diversi continenti e ce la mettono tutta per distruggere chi New York, chi Parigi, chi Mosca, chi Pekino (... incredibile a dirsi, solo Tokyo tra le grandi metropoli stavolta sembra uscire indenne). Responsabili dell'accaduto sono le Kiraaku (o Kilaak), donne extraterrestri che aspirano alla conquista del nostro pianeta e che, essendo capaci di controllare la volontà di illustri scienziati, non faticano molto a comandare a bacchetta anche l'assortito gruppo di mostri. A salvare il salvabile ci pensa l'equipaggio dell'astronave Moonlight SY3 che, richiamato sulla Terra dallo spazio, riesce a dividere il bestiale (è il caso di dirlo) esercito facendo "rinsavire" Godzilla e scatenandolo contro King Ghidora e le altezzose extraterrestri.
A detta della maggior parte dei commentatori, il regista Honda realizza con maestria un film che fa leva più sui mostri che sugli attori. Confidando sulla fedeltà degli appassionati, Honda lascia sfilare sullo schermo quasi tutti i protagonisti di cartapesta della Toho e, in più, cerca nuovi consensi proponendo astronavi dall'accurato e realistico design.
Negli Usa il film è stato distribuito come Destroy All Monster, March of the Monster e Attack of the Marching Monster. Il titolo italiano, naturalmente, non ha nulla a che fare con il film, salvo ad interpretarlo da cinefili in senso molto lato.
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