KDO
CHCE ZABIT JESII?
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Titolo italiano: SUPERMAN VUOLE UCCIDERE JESSIE |
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Produzione: 1966 - Cecoslovacchia, Barrandov Studio, b/n, 80 min. | |||
Regia: Vaclav Vorlicek | |||
Sceneggiatura: Vaclav Vorlicek, Milos Macurek | |||
Fotografia: Ian Nemecek | |||
Interpreti: Jiri Sovak, Dana Medricka, Olga Schoberova (Olinka Berova), Karel Effa, Juraj Visny | |||
Marito e moglie, entrambi scienziati, lavorano ai propri individuali progetti: lui sta realizzando dei guanti antigravitazionali, lei un sognografo, macchina che sonda i riposti desideri dell'inconscio. Lui, nonostante la seriosità di uomo di scienza, è un accanito lettore di fumetti e si è preso una vera e propria infatuazione per Jessie, strepitosa eroina di strip di fantascienza perennemente in lotta contro un aitante Superman. La moglie ingelosita dalle fantasie del marito, lo obbliga a sottoporsi ad un esperimento con il sognografo e materializza involontariamente i protagonisti dei giornaletti. Superman e Jessie, catapultati nella nostra dimensione, imperversano nella città continuando l'eterna battaglia. Mentre lo scienziato si dà da fare per aiutare Jessie, la moglie cede di fatto al fascino di Superman. La battaglia tra Jessie e Superman si trasforma così in una battaglia tra moglie e marito. Una battaglia che l'uomo riesce a vincere con uno stratagemma trasferendo nella dimensione immaginaria dei fumetti Superman e la moglie. | |||
Felice ed originale accostamento tra cinema e fumetti condotto con
intenzioni dissacratorie. Nel sognografo si concretizza il potere di una
società tecnocratica di pianificare il comportamento di ogni individuo,
ma la fantasia dei protagonisti rompe gli schemi e sovverte l'ordine esistente.
Gli uomini privi di fantasia, i potenti che demonizzano la creatività,
e le mogli iperpossessive, soccombono di fronte alla natura eversiva dell'immaginazione.
Il film servito da una bella fotografia di Jan Nemecek - collaboratore anche del regista Milos Forman -, vede nel cast Olga Schoberova, affascinante ragazzona bionda che alla Hammer ebbe una breve fortuna con lo pseudonimo di Olinka Berova. |
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