INVADERS FROM MARS
Titolo italiano: GLI INVASORI SPAZIALI
Produzione: 1953 - FOX, USA, col., 78 min.
Regia: William Cameron Menzies
Sceneggiatura: Richard Blake
Effetti speciali: Jack Cosgrove, Jack Rabin, Howard Lydecker
Trucco: Gene Hibbs e Anatole Robbins
Musica: Raoul Kraushaar
Interpreti: Helena Carter, Arthur Franz, Jimmy Hunt, Leif Erickson, Hillary Brooke, Morris Ankrum, Max Wagner, Bill Phipps, Milburn Stone, Janine Perreau, Robert Shayne
Una notte, il piccolo David Martin assiste alla discesa di un disco volante dietro una collina, a poca distanza dalla sua casa, e, dal giorno dopo, comincia a notare inspiegabili cambiamenti nei suoi genitori: se prima erano amorevoli nei suoi confronti, adesso sono freddi, taciturni, irascibili, decisamente ostili. David, allarmato chiede aiuto alla polizia, ma anche gli agenti appaiono diversi. L'unica persona che è disposta ad ascoltarlo è la dottoressa Blake la quale, indagando con l'astrofisico Stuart Kelton, si convince che è in corso un'invasione di extraterrestri. Gli alieni temono che gli scienziati della Terra mettano in pericolo la loro supremazia nello spazio - è in corso in quei giorni, in gran segreto, la progettazione di un razzo spaziale - ed hanno dato inizio alla prima fase dell'aggressione neutralizzando la volontà degli uomini: i genitori di David, i poliziotti ed altre persone sono state, infatti, sottoposte all'interno del disco volante ad una operazione di innesto sul collo (e a conferma di ciò tutti i malcapitati hanno una strana cicatrice sulla nuca) di un congegno che serve a controllarne i comportamenti. Anche il bambino e la dottoressa vengono rapiti nell'astronave nascosta nel sottosuolo, ma mentre stanno per essere sottoposti all'"operazione", l'intervento provvidenziale di Kelton e dell'esercito riesce a salvarli. La base degli alieni ed il disco volante vengono distrutti.
La scena conclusiva del film rivela che l'intera vicenda è frutto di un sogno di David: ma tutto può, forse, accadere davvero...

Periodicamente sopravvalutato o sottovalutato, l'ultimo film firmato da Menzies è, comunque, un classico degli anni '50. Pensato originariamente per la distribuzione in 3D, circolato nei diversi paesi con finali diversi e a volte in copie in bianco e nero, il film ha il fascino di un'avventura narrata dal punto di vista di un bambino, ricca di atmosfera ed illustrata con colori caldi e pastosi. L'incubo del piccolo protagonista - oltre a prestarsi ad una lettura psicoanalitica del rifiuto del mondo degli adulti - aniticipa temi e spunti che verranno ripresi più volte, primo fra tutti la manipolazione della personalità dei terrestri ad opera di una forza aliena.
Visivamente restano impressi i rossi tramonti che lambiscono i cieli, i vortici di sabbia che risucchiano gli incauti uomini che vanno ad indagare sulla collina, la testa tentacolare del signore dei marziani contenuta in una boccia di cristallo.

Gli invasori spaziali è stato rifatto nel 1986 dal regista Tobe Hooper con il titolo Invaders.
©