THEY CAME TO A CITY
  
Produzione: 1944 - G.B., Ealing Studios, b/n, 78 min.
Regia: Basil Dearden
Sceneggiatura: Basil Dearden, Sidney Cole dal dramma di J.B. Priestley
Effetti speciali: Cliff Richardson (non accreditato)
Musica: Alexander Scriabin
Interpreti: John Clements, Googie Withers, Raymond Huntley, Renee Gadd, A.E. Matthews, Mabel Terry-Lewis, Ada Reeve, Norman Shelley, Frances Rowe, Ralph Michael, Brenda Bruce, J.B. Priestley
Il film racconta l'avventura di un gruppo di persone - i vari personaggi simboleggiano le virtù e, più ancora, i difetti dei diversi ceti sociali ai quali appartengono - che, per un fenomeno inspiegabile, sono proiettati in una irreale città dove tutto è perfetto. Un gigantesco portone si chiude alle spalle dei viaggiatori imprigionandoli di quel luogo ideale e costringendoli a confrontarsi con un modo di vivere improntato alla più pura delle democrazie. Quando improvvisamente la porta si riapre, una coppia deciderà di non fare ritorno al "mondo civile".

Spogliata degli elementi avventurosi della Shangri-La immaginata dall'idealista Frank Capra (Orizzonte perduto) sulla scorta del romanzo di James Hilton, l'Utopia di Basil Dearden, ispirata alla piéce teatrale di J.B. Priestley, si colora dei tratti riconciliatori di un socialismo umanitario in contrapposizione ai modelli borghesi e capitalistici che conducono alla lotta di classe e alla guerra. Sviluppato come formulazione teorica di uno stile di vita cooperativo e di educazione alla pace, il film non sfugge ai limiti astratti di un pamphlet ideologico e narrativamente appare rigido e freddo. L'insuccesso commerciale non lo priva tuttavia di una attualità di pensiero, come testimonianza critica in tempi di disgregazione culturale e sociale.

©