ROCKETSHIP XM
Titolo italiano: RXM DESTINAZIONE LUNA
Produzione: 1950 - USA, Lippert, b/n e col., 78 min.
Regia: Kurt Neumann
Sceneggiatura: Kurt Neumann, Orville H. Hampton e, non accreditato, Dalton Trumbo
Effetti speciali: Jack Rabin, Irving Block, Don Stewart
Fotografia: Karl Struss
Musica: Ferde Grofe
Interpreti: Lloyd Bridges, Osa Massen, John Emery, Noah Beery Jr., Hugh O'Brian, Morris Ankrum, Katherine Marlowe, John Dutra, Judd Holdren, Sherry Moreland, Patrick Ahern
A causa del malfunzionamento dei motori provocato da una pioggia di meteore, un razzo, partito alla volta della Luna, è spinto sulla rotta per Marte. I quattro uomini e la donna che compongono l'equipaggio scoprono che il pianeta rosso è popolato da esseri simili a terrestri regrediti, dopo una guerra atomica devastatrice, all'età della pietra. Assaliti da quei selvaggi, due degli astronauti perdono la vita, mentre un terzo viene ferito. I sopravvissuti riescono a fuggire dal pianeta ostile, ma il loro tentativo di raggiungere la Terra finisce in tragedia. Prima di morire, gli uomini lanciano un messaggio radio all'umanità per ammonirla sulle conseguenze cui potrebbe portare una guerra atomica.
Nonostante alcune palesi ingenuità (prima fra tutte quella dell'inverosimile possibilità che una nave equipaggiata per un viaggio lunare abbia la capacità di raggiungere un pianeta enormemente più distante e tornare) il film mantiene vivo l'interesse dello spettatore grazie anche alla buona prova dei tecnici e degli attori. Lloyd Bridges impersona il pilota Floyd Oldham, Osa Massen la dottoressa Lisa Van Horn esperta in carburanti, Hugh O'Brien l'astronomo Harry Chamberlain, John Emery lo scienziato Karl Eckstrom e Noah Beery jr. il navigatore William Corrigan.
RXM Destinazione Luna si segnala, assieme a La minaccia atomica e ad Ultimatum alla Terra, per essere portatore di un messaggio pacifista e al tempo stesso ammonitore sul pericolo atomico (erano trascorsi appena quattro anni dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki) cui aggiunge la particolarità di un finale pessimistico inconsueto nel panorama cinematografico degli anni '50.
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