HOUSE
OF ERRORS |
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Titolo italiano: POLIZIOTTI PER FORZA | ||||
Produzione: 1942 - USA, PRC/Beaumont Productions, b/n, 65 min. | ||||
Regia: Bernard B. Ray | ||||
Sceneggiatura: Ewart Adamson, Eddie Davis dal soggetto di Harry Langdon | ||||
Musica: Lee Zahler | ||||
Interpreti: Harry Langdon, Charley Rogers, Marian Marsh, Ray Walker, John Holland, Betty Blythe, Richard Kipling, Guy Kingsford, Robert Barron, Gwen Gaze, Roy Butler, Jim Mercer, Monte Collins, Vernon Dent, Frank Hagney, Lynn Starr, I. Stanford Jolley, Edward Cassidy | ||||
Convinti di possedere la stoffa dei bravi giornalisti, Bert ed Alf (Langdon e Rogers), fattorini di un'agenzia stampa, decidono di realizzare lo scoop del secolo firmando un'intervista in esclusiva con il geniale professor Randall, ideatore del prototipo di una potentissima mitragliatrice che potrebbe avere utile impiego nell'ormai imminente guerra contro i nazisti. I due riescono ad installarsi in casa dell'inventore - anche se questi ha un temperamento scontroso e sospettoso - facendosi assumere come servitori, e, sotto queste mentite spoglie, entrano facilmente in confidenza con sua figlia Florence per ottenere informazioni sull'arma segreta. L'avventura prende una piega inaspettata, quando, per caso, Bert ed Alf si accorgono che l'invenzione sta per essere rubata da un gruppo di spie nemiche che è riuscito ad infiltrare due sicari tra i conoscenti di Randall: decisi ad evitare che cada in mani sbagliate, i due amici, con mossa poco prudente, la nascondono in un dormitorio pubblico e soltanto l'intervento del reporter Fitzgerald, che li ha riconosciuti, farà capire alla polizia di aver frainteso le loro buone intenzioni. | ||||
Svaniti
da tempo fortuna e consenso del pubblico, Harry Langdon - ormai ridotto
a pallida caricatura del comico "dalla faccia da bambino" - si
adatta ad interpretare negli anni '40 banali commedie che nessun merito
aggiungono al suo antico talento. Realizzato in tempi di guerra, House
of Errors è una mediocre parodia del film di propaganda bellica
dai risvolti fantascientifici, che ruota attorno al solito tema dell'avveniristica
invenzione che tutti vogliono rubare (su un analogo intreccio, in The
Big Noise,
si invischieranno, due anni più tardi, anche i grandi Laurel e Hardy).
Del film si salvano solo poche situazioni brillanti, costruite sul vecchio tipo di comicità da vaudeville, più congeniale a Langdon. |
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