|
|
GABRIEL
OVER THE WHITE HOUSE
|
|
Produzione:
1933
- USA, MGM, b/n, 87 min. |
Regia:
Gregory
La Cava |
Sceneggiatura:
Carey
Wilson dal romanzo "Rinehard" di T.F. Tweed |
Musica:
William
Axt |
Interpreti:
Walter Huston, Karen Morley, Franchot Tone, Arthur
Byron, Dickie Moore, C. Henry Gordon, David Landau, Samuel S. Hinds, William
Pawley, Jean Parker, Claire Du Brey, Mischa Auer (non accreditato) , Akim
Tamiroff (non accreditato) |
Mentre
gli Stati Uniti attraversano una forte crisi economica, il Congresso elegge
alla presidenza della nazione Judson Hammond, uomo di scarse convinzioni
morali e facilmente manovrabile, tale da assicurare la continuità
di un malgoverno a tutto vantaggio degli occulti centri di potere. Le
cose cambiano inaspettatamente, quando Hammond è vittima di un
grave incidente stradale: uscito dal coma dopo qualche settimana, egli
manifesta un fermo proposito di risolvere i problemi sociali anche a costo
di inimicarsi coloro che hanno caldeggiato la sua affermazione politica.
Licenziati i consiglieri che vorrebbero schierare l'esercito per fronteggiare
una colossale protesta di disoccupati, il presidente forza il Congresso
a riconoscergli pieni poteri e con drastiche misure di riconversione della
spesa pubblica finanzia una serie di aiuti ai piccoli imprenditori, una
politica di contenimento della disoccupazione e una lotta senza quartiere
contro le organizzazioni gangsteristiche che si celano dietro potenti
personalità del governo. Ottenuto il pagamento dei debiti di guerra,
Hammond ristruttura radicalmente anche le forze armate convinto che per
prevenire la guerra occorre rafforzare la pace e battere la strada di
un graduale disarmo sensibilizzando tutte le maggiori potenze e l'opinione
pubblica internazionale. Quando finalmente il progetto riformistico comincia
a dare i primi buoni frutti, i fedeli segretari del presidente, costernati,
annunciano
al mondo la sua prematura scomparsa ed elogiandone
il coraggio e l'opera rinnovano l'appello affinché tutti collaborino
al progresso civile.
|
Il
film di Gregory La Cava è un singolare esempio di "fantapolitica"
ante litteram. Il soggetto trae origine dai problemi reali della grande
depressione ed individua, pur con disarmante esemplificazione e con molto
populismo, precise contraddizioni nella struttura sociale ed economica americana
del tempo. Quello che lascia perplessi è il rimedio proposto: se
l'uomo chiamato a decidere i destini della più grande potenza mondiale
è - per dirla con uno dei personaggi del film - guidato dall'arcangelo
Gabriele, qualsiasi strumento egli adotti per raggiungere il fine è
legittimo. Judson Hammond è, di fatto, un demagogo, un "uomo
forte", un dittatore "illuminato", e la simpatia che si chiede
al pubblico di sollecitare nei suoi confronti tradisce un pericoloso difetto
di interpretazione di quelle dittature che in Europa si erano affermate
o stavano in quegli anni consolidandosi. |
Impostazione politicamente poco corretta a parte, il film, oggi, può
ancora essere apprezzato per il grande mestiere dei protagonisti, a cominciare
da Walter Huston nei panni del presidente "risvegliato" e da
Franchot Tone in quelli del suo fervente consigliere.
|
© |
|
|