ALGOL
Produzione: 1920 - Germania, Deutsche Liichtbildgesellschaft, b/n, 93 min.
Regia: Hans Werckmeister
Sceneggiatura: Hans Brenert, Friedel Koehne
Scenografie: Walter Reimann
Interpreti: Emil Jannings, John Gottowt, Käte Haack, Ernst Hofmann, Erna Morena, Hanna Ralph, Hans Adalbert Schlettow, Gertrude Welcker
Venuta sulla Terra dalla lontana stella Algol, una creatura dalle umane sembianze lascia nella modesta dimora del povero minatore Herne una straordinaria macchina capace di trasformare in oro il più misero dei minerali. L'uomo crede che la fortuna abbia finalmente volto lo sguardo verso di lui, ma l'improvvisa ricchezza si accompagna ad una serie di disgrazie che lo colpiscono negli affetti familiari. Disperato, Herne distrugge il dono piovuto dal cielo e nel farlo perde la vita.
Come nei primi anni del muto (A Message from Mars) anche in questo film gli extraterrestri non si distinguono ancora dagli angeli o dai demoni.
Werckmeister racconta una favola amara sulla miseria dell'uomo ed intreccia i temi del melodramma con quelli del mito di Faust presentandoli sullo schermo nel suggestivo linguaggio dell'espressionismo. Sebbene poco noto e quasi dimenticato, il film ha goduto dell'apprezzamento della critica colta che lo ha più volte avvicinato, per soluzioni stilistiche e ricchezza formale, al celebre Gabinetto del dottor Caligari.
Protagonista del film, nella parte di Herne, è l'attore Emil Jannings divo della cinematografia tedesca e interprete, nel 1930, del professor Immanuel Tath nel celebre Angelo azzurro.
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