HOMUNCULUS | |||
Produzione: 1916 - Germania, Deutsche Bioskop, b/n, in 6 episodi | |||
Regia: Otto Rippert | |||
Sceneggiatura: Otto Rippert e Robert Neuss da un racconto di Robert Reinert | |||
Interpreti: Olaf Fĝnss, Aud Egede Nissen, Friedrich Kühne, Theodor Loos, Thea Sandten, Erna Thiele, Margarete Ferida, Maria Carmi | |||
Il professor Hansen con l'aiuto del fedelissimo Rodin ha realizzato un androide dalle sembianze umane ma in realtà totalmente privo di ogni senso di umanità. La sua natura di genio del male gli consente di assumere il controllo di un vasto territorio dal quale progetta la conquista del mondo. Scoperta la sua indole malvagia, una giovane la rivela al mondo causandone la caduta. A decidere la sorte di Homunculus sarà la giustizia divina attraverso un provvidenziale scatenarsi degli elementi. | |||
Homunculus segna uno dei primi tentativi di portare sullo schermo esseri artificiali e fissa in qualche modo motivi che diverranno in seguito colonne portanti di un genere: il laboratorio fonte di una vita impossibile, lo scienziato pazzo che sfida le leggi dell'uomo e di Dio, la demonizzazione della tecnologia e del progresso scientifico, la natura che ristabilisce l'ordine delle cose. Il serial nasce nel contesto culturale della tradizione gotica, sembra far proprie le suggestioni del mito del superuomo ed appare incredibilmente premonitore di ciò che avrebbe di lì a poco conosciuto la Germania. | |||
Lotte H. Eisner, nel suo profilo del cinema tedesco "Lo schermo demoniaco", considera il film come uno dei fondamentali nella cinematografia tedesca al punto da avere ispirato con le sue soluzioni sceniche buona parte dei successivi 15 anni di produzione. Ad Homunculus sarebbero debitori film come La scala di servizio, Ombre ammonitrici e Metropolis. Scrive la Eisner: " ... l'influenza di Homunculus su Metropolis si rivela soprattutto in certi movimenti di massa che richiamano molto da vicino la folla eccitata che si scaglia contro Homunculus per poi dispiegarsi a triangolo in ressa verso la scala. Queste analogie tra Rippert e Lang balzano agli occhi: del resto, Lang ha lavorato per un certo tempo con Rippert, scrivendo le sceneggiature dei suoi film". | |||
Il
mito dell'essere superiore creato artificialmente, intrinsecamente malvagio
e fatalmente destinato alla rovina riapparirà più volte
nella cinematografia tedesca anche in versione femminile (Alraune).
Dei sei episodi nei quali si articola il film, ne rimane soltanto uno,
il quarto, dal titolo Die Rache des Homunculus.
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