THE BATTLE CRY OF PEACE
Produzione: 1915 - USA, Vitagraph, b/n, 90 min.
Regia: Wifred North, James Stuart Blackton
Sceneggiatura: James Stuart Blackton dal libro "Defenseless America" di Hudson Maxim
Interpreti: Charles Richman, L. Rogers Lytton, Norma Talmadge, James Morrison, Mary Maurice, Louise Beaudet, Harold Hubert, Captain Jack Crawford, Charles Kent, Julia Swayne Gordon, Evart Overton, Belle Bruce, Lucille Hammill, George Stevens, Thais Lawton, Lionel Braham, Joseph Kilgour, Paul Scardon, William J. Ferguson, Hudson Maxim
Lo scoppio della guerra in Europa coinvolge drammaticamente anche gli Stati Uniti che sono fatti segno di un proditorio attacco della marina e dell'aviazione di una potenza nemica. Mentre le coste sono cannoneggiate dagli invisibili sottomarini, sui cieli della città rombano stormi di bombardieri.

Il film non spiega chi siano i nemici, ma le uniformi degli invasori non lasciano dubbi: sono tedeschi.
La pellicola venne suggerita da Theodore Roosevelt a Blackton per sensibilizzare l'opinione pubblica alla causa dell'intervento nella guerra a fianco degli inglesi. In questo senso, si tratta di uno dei primi film americani dichiaratamente di propaganda. Sulla scorta delle indicazioni di Hudson Maxim, esperto in cose militari, il regista presenta allo stupito spettatore il quadro immaginario di quanto potrebbe accadere all'America in caso di aggressione. Sotto accusa sono i non interventisti e i responsabili della difesa del paese, irragionevolmente (secondo Blackton) convinti che l'isolamento geografico del continente americano possa costituire di per sè motivo di sicurezza.

L'impianto epico della storia (nel film compaiono anche i presidenti che hanno fatto la grandezza degli Stati Uniti, Washington, Lincoln e Grant) e la presenza della diva Norma Talmadge contribuirono ad un successo senza precedenti, convincendo i distributori a proiettare il film per quasi un anno intero nella medesima sala.

Conosciuto anche con i titoli: An American Home, The Battle Cry of War, Call to Arms Against War.
©