Il suo nome completo era Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni.

Diretto da Luchino Visconti esordì in teatro accanto a grossi nomi come Ruggero Ruggeri ed altri promettenti attori come Vittorio Gassman, ma la celebrità gli venne dal cinema, dove fu alter ego di Federico Fellini e attore corteggiato da registi come De Sica, Monicelli, Risi, Petri, Visconti, Antonioni, Ferreri. Protagonista di grande versatilità e di indiscussa bravura (si è detto che in certi film sembrava essere in grado di poter lavorare soltanto con l'espressione dello sguardo), è apparso in innumerevoli commedie, drammi e "film di autore", dando sempre l'impressione di un uomo colto e sensibile, alieno da pose divistiche, che guardava con fastidio alla pubblicizzazione della sua vita privata da parte della stampa scandalistica. Ha rappresentato con grande generosità, insieme con pochi altri (Sophia Loren e forse Gassman) la cinematografia italiana a livello internazionale, ma non ha mai ricevuto un Oscar. Poco prima di morire era ritornato al teatro con Le Ultime Lune di Furio Bordon, una commovente e amara considerazione sulla vecchiaia.

La decima vittima (1965)

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