YETI: CURSE OF THE SNOW DEMON
  
Titolo italiano: YETI
Produzione: 2008 - USA/Canada, American World Pictures/Grodfilm Corp. Production/Reel Entertainment, col., 90 min.
Regia: Paul Ziller
Sceneggiatura: Rafael Jordan dal soggetto di Mark L. Lester
Effetti speciali: Yard Dog FX
Musica: Michael Richard Plowman
Interpreti: Marc Menard, Carly Pope, Adam O'Byrne, Elfina Luk, Brandon Jay McLaren, Crystal Lowe, Christian Tessier, Kris Pope, Taras Kostyuk, Peter DeLuise, Ed Marinaro, Ona Grauer, Viv Leacock, Josh Emerson, Sean Bell, Jacob Rivera, Aaron Pearl, Paul Jarrett
Una violenta tempesta fa precipitare sulle montagne dell'Himalaya un aereo che trasporta una squadra di rugby americana. I superstiti si organizzano come possono per sopravvivere, ma, in attesa che due rangers vengano in loro aiuto e mentre la mancanza di cibo li pone di fronte alla drammatica scelta di nutrirsi dei cadaveri dei compagni morti nell'impatto, sono assaliti da uno Yeti che già molti anni prima aveva imparato a gustare la carne umana massacrando un imprudente esploratore avventuratosi sulle sue tracce.
Indifendibile monster-movie che ci presenta un terribile Uomo delle Nevi - e, di sfuggita, un suo o una sua compagna - che ruggisce come una belva, si esibisce in incredibili salti rimbalzando come un pupazzo con le molle sotto i piedi, e russa sonoramente tenendosi a fianco una bella ragazza che ha appena catturato. La storia dovrebbe svolgersi a 4.000 metri sopra il livello del mare, ma i protagonisti - perennemente impegnati in dialoghi interminabili attorno ad un piccolo fuoco - se ne stanno all'aperto sulla neve senza apparentemente patire troppo il freddo. L'arrivo dei due ranger - un uomo e una donna che verranno presto fatti fuori dal mostro - non coincide con il classico lieto fine alla "arrivano i nostri": le pistolettate dei ranger scatenano, infatti, una valanga dalla quale escono indenni i ragazzi e il mostro per quel tanto che basta ad imbastire un irreale duello conclusivo sull'orlo di un precipizio. Il film si chiude con l'immancabile finale aperto: un giovanotto che per errore aveva ricevuto in pieno occhio il colpo di una pistola razzo (della cui esistenza, nel frattempo, lo spettatore si era probabilmente dimenticato), esce carponi dalla fusoliera dell'aereo distrutto (che, poche scene prima era stata ribaltata della furia dello Yeti) e dalla neve emerge la mano del secondo Yeti, anche lui (o lei) scampato alla valanga, quasi a significare che il massacro è appena iniziato.

Diretto da Paul Ziller, regista anche di Sea Beast.

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