10.5: APOCALYPSE
  
Produzione: 2006 - USA, Hallmark Entertainment/Pear Pictures/Jaffe Braunstein Films, col., 169 min.
Regia: John Lafia
Sceneggiatura: John Lafia
Effetti speciali: Hybride Technologies, Intrigue
Musica: Henning Lohner
Interpreti: Kim Delaney, Beau Bridges, Frank Langella, Melissa Anderson, Dean Cain, Oliver Hudson, Carly Pope, David Cubitt, Tyrone Benskin, Garcelle Beauvais, Carlos Bernard, Tamara Hope
Uno sciame sismico accompagnato da un violento tsunami e da una intensa attività vulcanica devasta la costa orientale degli Stati Uniti. La catastrofe, che coglie di sorpresa gli scienziati della "United States Geological Survey", conferma la inascoltata teoria del professore Earl Hill - padre della dottoressa Samantha Hill, coordinatrice dell'unità di crisi - che aveva predetto una rovinosa separazione delle placche tettoniche con conseguente riassestamento del continente americano. Quando le faglie cominciano ad avanzare da est ad ovest e minacciano un complesso di reattori nucleari situati nel Texas, il professore Earl Hill torna in azione e, per salvare il salvabile, fa esplodere le riserve di gas sotterraneo delle Palin Red allo scopo di deviare la corsa della fenditura ed evitare che alla calamità naturale si aggiunga anche una letale fuoriuscita di radiazioni.
Sequel della precedente miniserie Magnitudo 10.5, anche 10.5: Apocalypse è uno iettatorio fanta-catastrofico scandito sui prevedibili atti di eroismo e sulle lacrimevoli vicende individuali di svariati personaggi coinvolti dalla scia delle rovinose devastazioni che, tra l'altro, colpiscono le Hawaii, travolgono la celebre diga di Hoover, affossano Los Angeles, allagano la Monument Valley, sgretolano il Monte Rushmore, ed infine separano con un lungo tratto di mare Canada e Stati Uniti.

Effetti speciali sufficientemente curati e spettacolari ed un gruppo di noti attori tra i quali spicca Frank Langella nel ruolo di Earl Hill, uno scienziato che dopo essere stato allontanato dal mondo accademico ha fatto carriera - a riprova, forse, delle infinite possibilità della mobilità nel mercato americano del lavoro - come giocatore professionista di poker.

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