KING OF THE LOST WORLD
  
Produzione: 2006 - USA, The Asylum, col., 90 min.
Regia: Leigh Scott
Sceneggiatura: Carlos De Los Rios, David Michael Latt, Leigh Scott
Effetti speciali: Andrew Tucker
Musica: Ralph Rieckermann
Interpreti: Bruce Boxleitner, Jeff Denton, Rhett Giles, Sarah Lieving, Christina Rosenberg, Steve Railsback, Chriss Anglin, Amanda Ward, Boni Yanagisawa, Andy Lauer, Tom Downey, Amanda Barton, James Ferris, Jennifer Wiggins, Angela Horvath, Eliza Swenson, Leigh Scott, Yoshie Morino, Natalia Bellami, Troy Thomas, Brian James Garland, Shaun Lavery
I superstiti di un aereo schiantatosi su un'isola tropicale si avventurano in una intricata giungla in cerca del troncone del velivolo che ospitava la radio di bordo per tentare di recuperarla e chiedere soccorso. Ma nel fitto della vegetazione si celano pericoli inimmaginabili: un uomo viene ucciso da un ragno gigantesco; un altro è trafitto dall'aculeo di un colossale scorpione; e i restanti del gruppo - compreso un enigmatico individuo (Bruce Boxleitner) di nome Challenger che non si separa mai da una misteriosa valigetta di metallo - sono infine catturati da alcuni "selvaggi" dal corpo macabramente dipinto. Gli indigeni, in realtà, sono anch'essi dei sopravvissuti ad una precedente tragedia, che con il tempo si sono ambientati nell'isola organizzandosi in una piccola comunità tribale, sentendo la necessità di celebrare periodici riti sacrificali per mantenere lontani i famelici mostri alati che volano a valle dai picchi delle montagne. Quando due dei prigionieri stanno per essere immolati, un gorilla dalle proporzioni smisurate fa la sua fragorosa apparizione mettendo tutti in fuga. Ci sarà ancora una possibilità di salvezza?
Si dice che il soggetto si ispiri a "The Lost World" di Arthur Conan Doyle, ma il film è un'incredibile groviglio di situazioni che rimandano a King Kong, alla serie televisiva "Survivor" e, per certi aspetti, a Lord of the Flies. Potrebbe trattarsi di un omaggio intenzionale alla fantascienza delle avventure ambientate nelle terre dimenticate dal tempo, ma l'impressione è che una terribile confusione regni nella mente degli sceneggiatori ed una inscusabile imperizia muova le mani del regista e degli addetti agli effetti speciali. Gli insetti mostruosi, i draghi e soprattutto il gorilla svettante come un grattacielo (...non si capisce dove si sia nascosto per tre quarti del film e come i suoi passi non abbiano già distrutto l'intera isola...) si vedono di sfuggita e interagiscono malamente con attori e paesaggi; i personaggi si somigliano gli uni agli altri al punto da apparire interscambiabili e la logica si allontana rapidamente dal racconto lasciandolo in balìa dell'improvvisazione.
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