THE CURSE OF THE KOMODO
  
Titolo italiano: LA MALEDIZIONE DI KOMODO
Produzione: 2004 - USA, Royal Oaks Entertainment Inc., col., 92 min.
Regia: Jay Andrews (Jim Wynorski)
Sceneggiatura: Steve Latshaw
Effetti speciali: Pyros Pictures Inc.
Musica: Neal Acree
Interpreti: Tim Abell, Melissa Brasselle, William Langlois, Gail Harris, Paul Logan, Glori-Anne Gilbert, Ted Monte, Cam Newlin, J.P. Davis, Jay Richardson, Arthur Roberts, Richard Gabai, Daryl Haney
Per conto dell'esercito americano, sull'isola tropicale di Dama, il professor Nathan Phipps conduce segretissimi esperimenti di manipolazione genetica sui Draghi di Komodo, i più grandi rettili esistenti al mondo, discendenti di una specie preistorica prossima a quella dei dinosauri. Ufficialmente diretti all'individuazione di una formula che risolva il problema della fame nel mondo, gli esperimenti sono in realtà finalizzati alla creazione di una nuova arma strategica da impiegare in situazioni di emergenza, nel quadro dei mutati e sempre più incerti equilibri internazionali. Quando, però, un test sfugge al controllo degli scienziati, sull'isola si scatena l'inferno. Orde di giganteschi varani aggrediscono gli uomini della base trasmettendo loro un terribile virus che li trasforma in una sorta di zombi. Phipps e i suoi collaboratori approntano un piano per distruggere i mostri prima che, fuggendo dall'isola, propaghino l'epidemia nel continente. Ma la lotta è impari e, a complicare la situazione, ci sono due ignare (e belle) turiste appena sbarcate da un elicottero per trascorrere una vacanza "intelligente" a Dama...

"Terribile" è l'aggettivo più ricorrente nelle recensioni americane di questo film. A parte l'assurdità dell'intreccio e lo scarso spessore delle interpretazioni, la pellicola non sembra sostenuta neppure dalla qualità degli effetti speciali.
Jim Wynorski si ispira ai gloriosi B-Movies dell'epoca d'oro della fantascienza americana e vuole rendere un particolare omaggio all'opera di
Roger Corman (del quale è stato discepolo e più volte collaboratore), ma degli uni e dell'altra il suo film coglie gli aspetti meno interessanti e più superficiali.

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