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Produzione: 2002 - USA, New Line Cinema/Niccol Films, col., 113 min.
Regia: Andrew Niccol
Sceneggiatura: Andrew Niccol
Effetti speciali: BUF Compagnie, Black Box Digital, CIS Hollywood, Custom Film Effects, Perpetual Motion Pictures
Musica: Carter Burwell, Gary Schreiner, Curt Sobe
Interpreti: Al Pacino, Rachel Roberts, Winona Ryder, Benjamin Salisbury, Catherine Keener, Elias Koteas, Evan Rachel Wood, Jay Mohr, Jeffrey Pierce, Darnell Williams, Jim Rash, Ron Perkins, Jeff Williams, Mitzi Martin, Carole Androsky, Claudia Jordan, Stanley Anderson, Robert Musgrave, Barry Papick, James Gleason, Andi Carnick, Richard Saxton, Jenni Blong, Jason Schwartzman, Susan Chuang, Deborah Rawlings, Rod Simmons, Daniel von Bargen
Dopo una serie di flop al botteghino, le azioni del regista Viktor Taransky sono in caduta libera, e quando la capricciosa diva che sta girando il suo ultimo film abbandona il set, la produttrice, che è anche la sua ex moglie, non può evitare di silurarlo. Sembra la fine, ma l'inatteso lascito di un hard-disk offre al regista una nuova opportunità. L'hardware ereditato contiene "Simulation One", eccezionale programma creato da un geniale sviluppatore scomparso, capace di gestire una meravigliosa donna virtuale e farla recitare come la più brava delle attrici. Attingendo ad un archivio digitalizzato contenente le caratteristiche di centinaia di dive del presente e del passato, il programma può dotare la biondissima "SimOne" delle espressioni, intonazioni, comportamenti più adatti alla scena che viene realizzata. Taransky fa un uso ideale del mezzo, ogni suo film è un successo clamoroso e Simone diventa un fenomeno mediatico a livello mondiale. Tenere però nascosta la verità diventa sempre più difficile, ed alla fine il regista decide di disfarsi dell'inesistente ma ingombrante attrice. Gettato in mare un grosso baule nel quale ha stipato tutto il materiale che la riguarda, ne dichiara l'improvvisa morte e le organizza un funerale in piena regola. Mentre il mondo è costernato per la scomparsa della bella e misteriosa Simone, la polizia, venuta in possesso di un filmato che mostra Taransky trascinare il baule verso il suo yacht, e trovata ovviamente vuota la bara, lo accusa di omicidio...

"La nostra capacità di creare il falso ora supera la nostra capacità di scoprirlo". Su questo assunto Niccol basa la sua sceneggiatura, colpito dalle incredibili potenzialità del mezzo digitale e dalle implicazioni che comporta il dominio di questa tecnologia. Il regista propone attraverso il protagonista una serie di considerazioni e di osservazioni sulla natura di un fenomeno che forse neanche lui ha compreso appieno. Il suo Taransky dialoga con Simone, ma in realtà parla a sè stesso, combattuto tra l'orgoglio di sentirsi come mai prima un vero "deus ex machina" ed il timore delle conseguenze di un uso indiscriminato di tale potere, rivelato quando fa dire a Simone "Io sono la morte del reale".

Tutto intento a lanciare il suo messaggio, Niccol trascura (volutamente?) una lunga serie di inverosimiglianze ed imprecisioni - anche banali - che purtroppo nuocciono alla credibilità del film. Una avveniristica postazione di CG installata (non si sa da chi) e tenuta nascosta in un enorme studio, sigillato come una cassaforte, senza manutenzione e pulizia? Un profano, per sua stessa ammissione, come Taransky, che la manovra con la perizia di un mago e poi non è capace di disattivarla? Un sofisticato computer dalle incredibili prestazioni che soffre di scarsità di memoria e accetta preistorici floppy-disk da 5 pollici? Per non dire del gioco delle assenze di Simone, insostenibile in un mondo di comunicazione globale, nel quale una celebrità non può rendersi irreperibile agli addetti ai lavori neanche se si trova all'altro capo del mondo...
Di contro, oltre alla maiuscola prova di Al Pacino, che tiene in piedi il film praticamente da solo, sono da ricordare la splendida fotografia, le ricche ambientazioni e l'evidente simpatia di Niccol per le auto d'epoca.
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