IMPOSTOR
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Produzione: 2002 - USA, Dimension Films/Marty Katz Productions/Mojo Films, col., 95 min. | |||
Regia:
Gary Fleder
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Sceneggiatura: Scott Rosenberg, Caroline Case, Ehren Kruger e David Twohy, ispirata al racconto breve "Impostor" di Philip K. Dick | |||
Effetti speciali: Industrial Light & Magic, MastersFX, MetroLight Studios, Black Box Digital | |||
Musica: Mark Isham e Jeff Beal | |||
Interpreti: Gary Sinise, Madeleine Stowe, Vincent D'Onofrio, Tim Guinee, Tony Shalhoub, Gary Dourdan, Lindsay Crouse, Mekhi Phifer, Elizabeth Peña, Ellen Bradley, Judy Jean Berns, Jason Beck, Shane Brolly, Scott Burkholder, Golden Brooks, Veena Bidasha, Brian Brophy, Morty Coyle, Burt Bulos, Yvette Ocampo, Una Damon, Erica Gimpel, Bayani Ison | |||
Corre
l'anno 2079, e la Terra è impegnata da un decennio in una guerra
interstellare che ormai volge al peggio. Ridotta a malpartito dagli incessanti
attacchi degli alieni provenienti da Alpha Centauri, l'umanità è
costretta a vivere al riparo di enormi cupole elettromagnetiche e spende
ogni risorsa disponibile per contrastare la supremazia tecnologica e scientifica
di un avversario potente, subdolo e determinato. Ogni speranza è
riposta nei progettisti agli armamenti, e Spence Olham è uno dei
più validi e stimati specialisti in questo settore vitale. Ma proprio alla vigilia di un incontro ad alto livello Olham viene accusato dall'implacabile maggiore Hathaway dell'E.S.A. (Earth Security Agency) di essere un impostore, un cyborg programmato dagli alieni per uccidere e sostituire il vero Olham: un'altra delle devastanti bombe dall'aspetto umano per mezzo delle quali i Centaurani riescono a colpire i loro obiettivi eludendo le barriere difensive della Terra. Inutilmente Olham protesta, e dichiara che la sostituzione non c'è stata: gli amici si ritraggono, sua moglie Maya non sa più se credergli, ed Hathaway, che non sente ragioni, si prepara a vivisezionarlo per disinnescare l'ordigno. Così alla prima occasione che gli si presenta Olham fugge. Nella sua disperata lotta per sopravvivere, ritrova infine un'alleata in sua moglie, ed assieme a lei riesce a raggiungere il luogo dove è precipitata la navicella aliena che doveva infiltrare il suo sosia tra gli uomini. Olham è sicuro che il cyborg, fuori uso per l'impatto, è ancora all'interno del relitto, e cerca questa prova della sua innocenza... |
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Ambiziosa produzione, cui hanno partecipato anche gli stessi Sinise e Fleder, ispirata con discreta fedeltà al celebre omonimo racconto di Philip K. Dick. Pensato originariamente come un episodio di circa 40 minuti da inserire in un film antologico, è stato poi dilatato per farne un lungometraggio. Una operazione riuscita solo parzialmente, malgrado il notevole impegno realizzativo ed un cast di tutto rispetto, forse a causa delle troppe mani che si sono avvicendate sul testo di Dick (tra le altre, quelle di David Twohy: Waterworld, The Arrival, Pitch Black). Al tema centrale, nella migliore tradizione dickiana, del protagonista che di colpo vede messa in discussione la propria vita e la propria identità, e che, travolto da eventi apocalittici, cerca di ritrovare un senso in una realtà distorta, dalla quale è scomparso ogni suo punto di riferimento, gli sceneggiatori hanno aggiunto vari episodi di contorno che hanno certo ampliato, ma anche appesantito, una short-story perfetta nella sua essenzialità. E forse hanno sottovalutato l'attenzione critica con la quale tali aggiunte sarebbero state esaminate da un pubblico interessato al percorso verso l'epilogo più ancora del finale stesso, fulminante ma notissimo. |
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