2009 LOST MEMORIES
  
Produzione: 2001 - Sud Corea, Indecom Cinema/Tube Entertainment, col., 136 min.
Regia: Si-myung Lee
Sceneggiatura: Sang-hak Lee, Si-myung Lee
Musica: Dong-jun Lee
Interpreti: Kil-Kang Ahn, Masaaki Daimon, Shohei Imamura, Dong-Kun Jang, Nobuyuki Katsube, Min-sun Kim, Ken Mitsuishi, Tôru Nakamura, Jin-ho Seo, Goo Shin
Un attentato fallito nella città cinese di Harbin nel 1909 è l'avvenimento cruciale dal quale si dipana un bivio nel tempo. Il presente alternativo che nasce in quel momento vede l'impero giapponese contenere le proprie mire espansionistiche verso gli stati confinanti e non aderire al Patto Tripartito. Alleati degli Stati Uniti allo scoppio della seconda guerra mondiale, i nipponici vedono gli americani sganciare l'atomica su Berlino, e - seduti da vincitori al tavolo della pace - mantengono intatti i possedimenti e i protettorati stabiliti prima del conflitto. Cento anni dopo, nel 2009, tra i territori annessi c'è ancora la Corea, che non ha mai ottenuto l'autonomia. Anzi, Seul è la terza città del Giappone, per ordine di importanza e dimensioni. Nel JBI, Japan Bureau of Investigation, presta servizio Sakamoto, coreano di nascita ma giapponese di adozione, a cominciare dal nome, il quale assieme al collega Saiko deve intervenire per sventare la minaccia di un gruppo terrorista - il Hureisenjen - che ha fatto irruzione in un edificio in cui c'è una mostra di antichi manufatti, prendendo in ostaggio tutti i visitatori. Sgominato il commando, gli investigatori proseguono le indagini e Sakamoto si trova ad affrontare una realtà che finisce per sconvolgergli la vita. Il movimento di liberazione coreano vuole trafugare uno degli oggetti esposti che permette di viaggiare nel tempo e tornare nel passato per modificare l'evento nodale in seguito al quale il Giappone si è annesso la Corea. In Sakamoto cresce il richiamo delle origini, e tutti i suoi valori vengono meno: il lavoro, la carriera, la famiglia. I "nemici" diventano compagni di lotta e gli "amici" giapponesi diventano ostili, a cominciare dall'ex collega Saiko. E tra i nuovi compagni c'è Hye-Rin Ho, una ragazza che Sakamoto conosce, perchè da sempre appare nei suoi sogni....

L'emergente cinematografia coreana si appropria di uno dei concetti più affascinanti della fantascienza, quello della realtà alternativa, così ben teorizzato da classici autori come Jack Williamson e Murray Leinster, senza dimenticare il Lord Darcy di Randall Garrett e soprattutto il Philip K. Dick del celeberrimo "The Man in the High Castle" (La svastica sul sole). Il debito più evidente del film è naturalmente verso Dick, divenuto ormai una fonte inesauribile di ispirazione per i cineasti di qualsiasi latitudine, mentre il tentativo dei nazionalisti di viaggio a ritroso nel tempo per modificare il passato ha il suo più noto predecessore in Terminator.

Pur non esente dalle ingenuità e dagli eccessi tipici del più recente cinema d'azione orientale, il film sfrutta con intelligenza e mestiere il classico concetto di una realtà alternativa per costruire una vicenda complessa e ben congegnata, il cui limite risiede forse nel confronto tra i due popoli orientali, che risulta esasperato a livelli quasi xenofobici, come a voler ad ogni costo esorcizzare una sudditanza psicologica che appare ancora presente in Corea, e riaffermare, dopo l'affrancamento dal Giappone ottenuto soltanto nell'ultimo dopoguerra, oltre all'indipendenza, anche e soprattutto la propria identità culturale.

©