NIRVANA
  
Produzione: 1997 - Italia/Francia, C.G.G. Tiger Cin.ca/Colorado Film Production/Davis Film, col., 110 min.
Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Gabriele Salvatores
Effetti speciali: Stefano Marinoni e Paola Trisoglio per Digitalia Graphics
Musica: Mauro Pagani, Federico De Robertis
Interpreti: Christopher Lambert, Diego Abatantuono, Sergio Rubini, Stefania Rocca, Amanda Sandrelli, Emmanuelle Seigner, Claudio Bisio, Antonio Catania, Gigio Alberti, Silvio Orlando, Ugo Conti, Oreste Guidi, Haruhiko Yamanouchi, Avinash Ganesh, Paolo Rossi, Fabio Sartor, Bebo Storti, Antonello Grimaldi, Corinna Agustoni, Leonardo Gajo, Luca Toracca, Luisa Corna
Jimi Dini (Lambert), programmatore di videogames per la Okasama Starr, già in profonda crisi per essere stato abbandonato dalla sua compagna Lisa (Seigner), scopre che un virus si è insinuato nel codice della sua ultima creazione, Nirvana. Il singolare effetto che l'infezione produce sul nuovo videogioco, ormai ad un passo dalla commercializzazione, è quello di modificare le routines comportamentali del protagonista, Solo (Abatantuono), dandogli piena coscienza di sè. Scoperta la propria natura di personaggio virtuale, Solo chiede a Jimi di liberarlo dalla insopportabile prigione di una esistenza effimera e senza scopo, destinata a ripetersi all'infinito nel mondo artificiale di un CD-Rom. Colpito dalla disperata malinconia di Solo, Jimi accetta di cancellare il gioco pur sapendo di non essere in grado di penetrare nella rete della Okosama dove sono custoditi i master originali. Per riuscirci, dovrà affidarsi a Joystick (Rubini), un astuto pirata della rete dagli occhi artificiali che ha accettato di guidarlo attraverso i multietnici bassifondi della città alla ricerca della dolce hacker Naima (Rocca), l'unica in grado di violare le subdole difese cibernetiche della Okosama...

Il genere fantascientifico non è mai stato congeniale al cinema italiano, che ha sempre dato altrove il meglio di sè, e questo Nirvana di Salvatores ne è la riconferma. Malgrado l'impegno senza precedenti e l'innegabile valore di alcune soluzioni stilistiche, il film non riesce a trovare una sua dimensione, limitandosi a ricalcare con poca originalità temi e ambientazioni già visti in passato. Le carenze della vicenda non impediscono comunque agli attori - tranne Lambert, inespressivo e spaesato come mai - di fornire delle ottime prove. Più che convincenti Abatantuono e la Sandrelli nel loro mondo virtuale, sempre sornione Bisio, la palma dei migliori va alla Rocca, davvero ispirata, e al vulcanico Rubini, incontrastato mattatore della pellicola. Camei per Paolo Rossi, Silvio Orlando e Luisa Corna, irriconoscibile sotto il trucco della dea Kali.

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