WHITE MAN'S BURDEN
  
Titolo italiano: IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
Produzione: 1995 - USA/Francia, Chromatic Pictures/UGC/A Band A Part, col., 89 min.
Regia: Desmond Nakano
Sceneggiatura: Desmond Nakano
Effetti speciali: John E. Gray, Dale Newkirk
Musica: Howard Shore
Interpreti: John Travolta, Harry Belafonte, Kelly Lynch, Margaret Avery, Tom Bower, Andrew Lawrence, Bumper Robinson, Tom Wright, Sheryl Lee Ralph, Judith Drake, Robert Gossett, Wesley Thompson, Tom Nolan, Willie C. Carpenter
Il film si svolge in una società americana "alternativa", in un tempo immaginario nel quale i negri detengono il potere economico e politico e i bianchi fanno parte della minoranza povera, ghettizzata e discriminata. Un operaio bianco, Louis Pinnock (Travolta), viene licenziato in tronco perchè sospettato - ingiustamente - di molestare la moglie del miliardario negro Thaddeus Thomas (Belafonte), proprietario della fabbrica presso la quale lavora. Fallito ogni tentativo di dimostrare la propria innocenza e ridotto in miseria dall'oggi al domani, Pinnock rapisce Thomas con l'intenzione di chiedere un riscatto. Per il negro, il sequestro si trasforma in una dolorosa odissea attraverso quartieri popolati da uomini disperati e da piccoli criminali, dove la legge e l'umanità non riescono a penetrare; per il bianco si tratta, invece, di un viaggio obbligato verso la morte che si conclude in maniera beffarda e inaspettata.
Poco saggiamente sbilanciato tra impegno civile e melodramma, il film registra un progressivo calo di tensione che toglie vigore alla simolante idea di pilotare sui sentieri fantasociologici della "ucronia" una lucida rifessione sui mali della società americana contemporanea. Come in altre opere potenzialmente progressiste (e anche di grande successo come Indovina chi viene a cena?) Hollywood sembra temere di pronunciare la parola di troppo, quella che reca scandalo alla bonaria platea borghese, e preferisce giocare la carta dello spettacolo imballando un interessante soggetto in una convenzionale confezione di lusso. Ma le eccellenti interpretazioni di Travolta e di Belafonte e la suggestiva colonna sonora meritano attenzione, e da sole lasciano intendere cosa avrebbe potuto significare il film in mano a produttori più coraggiosi.

Il titolo White Man's burden (Il fardello dell'uomo bianco) rivisita provocatoriamente quello di una celebre poesia di Rudyard Kipling, nella quale si esalta la missione colonizzatrice della superiore razza bianca, maestra di civiltà per le popolazioni "arretrate".

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