DOUBLE DRAGON
  
Titolo italiano: DOUBLE DRAGON
Produzione: 1994 - USA, Greenleaf Productions/Imperial Entertainment/Les Films du Scarabée/Scanbox International, col., 89 min.
Regia: James Yukich
Sceneggiatura: Michael Davis, Peter Gould dal soggetto di Paul Dini, Neal Shusterman
Effetti speciali: Illusion Arts Inc., Pacific Data Images
Musica: Jay Ferguson, Tolga Katas
Interpreti: Scott Wolf, Mark Dacascos, Robert Patrick, Alyssa Milano, Julia Nickson, Leon Russom, Kristina Malandro Wagner, Henry Kingi, Nils Allen Stewart, George Hamilton
Nel 2007, New Angeles - nata sulle rovine di Los Angeles e San Diego, distrutte da un immane terremoto all'inizio del nuovo millennio - è una metropoli infernale che durante la notte si trasforma nel regno incontrastato del crimine. Lo spietato Koga Suko, leader delle più potenti organizzazioni criminali, è a un passo dal diventarne il padrone assoluto. Entrato in possesso della metà di un antico talismano cinese che dona poteri invincibili a chi lo possiede, gli basterebbe soltanto di impadronirsi della parte mancante. Ma l'altro frammento è nelle mani di due ardimentosi fratelli, Billy e Jimmy Lee, che si esibiscono in acrobatici duelli marziali, disciplina nella quale sono diventati dei veri maestri...

Come altri film ispirati a videogames di grande successo (Super Mario Bros., Mortal Kombat), anche Double Dragon è essenzialmente un'operazione commerciale fine a se stessa, anche se, forse, più pretenziosa a livello spettacolare. Nel film c'è un po' tutto il repertorio degli stereotipi del fantasy, della fantascienza e del post-apocalittico: scorci urbani futuribili e surreali; grottesche creature mutanti e feroci bande di skinheads; frenetici caroselli di macchine in corsa e girandole di esplosioni; combattimenti coreografici e una buona dose di autoparodia... Ma la varietà di spunti - che pure può divertire - non si concretizza a livello narrativo e rimane, insieme, enfatica ed episodica. Quasi prigionieri della asserita dimensione del gioco che la ispira, regista e sceneggiatori precludono alla vicenda qualsiasi sviluppo indipendente, mortificando un ricco budget e la professionalità di scenografi ed effettisti, e - non da ultimo - sottraendo a "T-1000" Robert Patrick l'occasione di evadere dal caricaturale per misurarsi con un ruolo da villain che avrebbe quasi potuto avere le proporzioni di un Fu Manchu del futuro.

Titolo alternativo: Double Dragon: The Movie.
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