OBLIVION
  
Produzione: 1994 - USA, Full Moon Entertainment, col., 94 min.
Regia: Sam Irvin
Sceneggiatura: Charles Band, Peter David, Mark Goldstein, John Rheaume, Greg Suddeth
Effetti speciali: Christopher Wheeler, Dave Allen
Musica: Pino Donaggio
Interpreti: Richard Joseph Paul, Jackie Swanson, Musetta Vander, Andrew Divoff, Mike Genovese, Meg Foster, Isaac Hayes, Julie Newmar, Carel Struycken, George Takei, Jimmie F. Skaggs, Irwin Keyes, Frank Roman, Jeff Moldovan, Joe Muzio, Craig Anthony Muzio, Tim Miller, Nadine Emilie Voindrouh, Peter David, Sam Irvin
Oblivion: città dimenticata, piena di saloon, cow-boys, colt, fuorilegge e sceriffi. Non siamo però nel West americano dell'800, ma nel futuro, dove lo sceriffo è protetto da un campo di forza nascosto nella sua stella, e il fuorilegge, Redeye, è un alieno dalla pelle di serpente. Quando lo sceriffo cade in duello sotto i colpi dell'extraterrestre, che è riuscito a cortocircuitargli il distintivo, la sola Stell Barr, impassibile pistolera-cyborg aiutante dello sceriffo non sembra in grado di ostacolare le prepotenze di Redeye e della sua banda, e la frusta della bellissima Lash, la nerovestita compagna dell'alieno. Poi arriva in città Zach Stone, un giovane empatico che sembra rifuggire dalla violenza, fino al giorno in cui si scopre che è il figlio dello sceriffo ucciso...

Se la Full Moon è conosciuta per la parsimonia delle sue produzioni, lo è altrettanto per l'originalità di alcuni soggetti, tra cui ci sentiamo di includere questo, ed il suo sequel. La commistione di western e fantascienza, con l'aggiunta di una buona dose di ironia, fa dei due Oblivion qualcosa di inconsueto e particolare. Girate come d'abitudine in Romania, all'insegna del massimo risparmio, le due pellicole si avvalgono di cast e staff tecnico praticamente identici. Tra gli interpreti vanno ricordati Meg Foster (Essi vivono) nel ruolo dell'androide vice-sceriffa Stell Barr (il cui nome rifà il verso alla famosa Belle Starr), George Takei (Star Trek), Julie Newmar (il serial Tv Batman del 1966) e Musetta Vander (The Cell), la pupa di Redeye, che con la sua bellezza ruba la scena a tutti, risultando alla fine la vera protagonista. Nel pieno rispetto degli standard di Charles Band e della sua Full Moon, i due film non costituiscono uno spettacolo memorabile, ma meritano almeno una visione.
Lo score musicale è opera di Pino Donaggio.

Nel 1996 è stato prodotto il sequel Oblivion 2: Backlash.

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