FATHERLAND
  
Titolo italiano: FATHERLAND
Produzione: 1994 - USA, Eis Film/Home Box Office, col., 106 min.
Regia: Christopher Menaul
Sceneggiatura: Stanley Weiser, Ron Hutchinson dal romanzo di Robert Harris
Effetti speciali: Illusion Arts Inc., Magmasters
Musica: Gary Chang
Interpreti: Rutger Hauer, Miranda Richardson, Peter Vaughan, Michael Kitchen, Jean Marsh, John Woodvine, John Shrapnel, Clive Russell, Clare Higgins, Petronella Barker, Sarah Berger, Jan Bidlas, Rudolph Fleischer, Garrick Hagon, Rupert Penry-Jones, Jan Kohout, Rory Jennings, Bob Mason, David Ryall, Michael Shannon

Uscito vittorioso dal secondo conflitto mondiale, il Terzo Reich domina incontrastato in Europa, dagli Urali al Portogallo, ma combatte ancora contro i bolscevichi che fomentano la resistenza. Per rovesciare i comunisti, suoi ultimi nemici, Hitler cerca un alleato nel presidente degli Stati Uniti Joseph Kennedy che, tuttora all'oscuro (come lo è l'intero mondo libero) delle stragi perpetrate dai nazisti contro ebrei ed oppositori, è incline a trattare per controbilanciare il blocco sovietico. Ma quando la diplomazia comincia a dare i suoi frutti, imprevedibilmente, scoppia uno scandalo che rischia di far precipitare il mondo in una nuova guerra: Xavier March, Sturmbannfuehrer delle SS incaricato di indagare sull'omicidio di un gerarca a Berlino, entra casualmente in possesso di segretissimi dossier che documentano l'Olocausto e, insieme ad una coraggiosa giornalista americana, decide di divulgarli per rendere giustizia alle vittime del genocidio.

Tratto dal best seller di Robert Harris, il film si colloca nel non molto frequentato filone della "ucronia" (la "storia che non esiste"), prospettando una storia alternativa anche come mezzo di denuncia di errori politici e barbarie realmente accaduti. Il romanzo - per quanto accusato dai detrattori di essere palesemente un'operazione commerciale - funziona bene perché Harris descrive uno scenario credibile sviluppandolo con cura da precisi dati storici e da ipotesi di strategia militare che da sempre hanno fatto discutere, ma il film si riduce ad un poliziesco simile - se non per l'ambientazione - a tanti altri, con il solerte funzionario che non guarda in faccia nessuno, con la giornalista in cerca dello scoop del secolo e con l'immancabile hollywoodiano lieto fine.

©