DEATH MACHINE
  
Titolo italiano: DEATH MACHINE
Produzione: 1995 - USA/GB, col., 117 min.
Regia: Stephen Norrington
Sceneggiatura: Stephen Norrington
Effetti speciali: The Computer Film Company
Musica: Crispin Merrell
Interpreti: Brad Dourif, Ely Pouget, William Hootkins, John Sharian, Martin McDougall, Andreas Wisniewski, Richard Brake, Alex Brooks, Julie Cox, Stuart St.Paul, Jackie Sawiris, Annemarie Zola, Kathleen Tessaro
"Hard Tech for an Hard World". Con questo spregiudicato motto la Chaank Armament Corporation produce sofisticati e letali strumenti di morte, che vende a mezzo mondo. L'anno è il 2003, e la multinazionale, incurante della contestazione popolare che monta contro di lei, ha in cantiere due armi micidiali. Uno è il Progetto "HardMan", un esoscheletro corazzato che, indossato da un uomo cui è stata impiantata nel cervello una specifica direttiva di combattimento che ne annulla la volontà, lo rende una macchina di distruzione praticamente inarrestabile. L'altro è il Progetto "WarBeast", sviluppato nel segretissimo Sotterraneo 10 sotto la guida di Jack Dante (Dourif), un genio della meccanica e dell'elettronica. Ovviamente lo scienziato è anche completamente pazzo e usa la sua "Death Machine" per terrorizzare e piegare ai suoi voleri i dirigenti della Chaank. Chi si oppone riceve la visita del gigantesco robot radiocomandato, tutto artigli e mascelle d'acciaio.
Mentre la dottoressa Hayden Cale, chiamata a sostituire un vicepresidente sbranato dal robot, comincia ad indagare (ma Dante che se ne è invaghito non la ferma), tre uomini penetrano nel complesso. Quando il terzetto - malgrado l'aspetto truce - si rivela un commando di pacifisti che vogliono fermare la Chaank, la donna si unisce a loro. A questo punto
Dante scatena la sua macchina infernale e la caccia si accende lungo i corridoi e gli ascensori del grattacielo deserto.
Norrington punta alto, con questo clone di Alien, ma nel complesso, malgrado qualche incongruenza nella sceneggiatura, il risultato è positivo. I labirintici corridoi, le complesse apparecchiature, le paratie e i portelli rievocano le claustrofobiche atmosfere della Nostromo. Il regista si concede qualche ironico ammiccamento verso colleghi più famosi (i terroristi/pacifisti che irrompono nel complesso si chiamano John Carpenter, Sam Raimi e Ridley Scott) e stempera la tensione con qualche scena umoristica (quando Dourif viene disarmato, dalle innumerevoli tasche dell'informe palandrana che indossa escono decine di pistole, pugnali, coltellacci... e un pollo di gomma). Tra gli interpreti, tutti abbastanza convincenti, è da ricordare la maiuscola prova di Brad Dourif, che nelle vesti dell'allucinato, psicopatico inventore sembra il gemello di Klaus Kinski.
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