ZAVESHCHANIYE PROFESSORA DOUELYA
  
Produzione: 1984 - Russia, Lenfilm Studio, col., 91 min.
Regia: Leonid Menaker
Sceneggiatura: Leonid Menaker, Igor Vinogradsky dal romanzo di Aleksandr Belyayev
Musica: Sergei Banevich
Interpreti: Olgert Kroders, Igor Vasilyev, Valentina Titova, Natalya Sajko, Aleksei Bobrov, Nikolai Lavrov, Aleksandr Porokhovshchikov, Ernst Romanov, Boris Tsymba
Il professor Dowell, autorevole chirurgo e ricercatore, non è morto, come tutti credono: o almeno non è morto del tutto. Esperto in trapianti di organi e autore di studi finalizzati al prolungamento della vita, il professore vive ancora, sebbene a vivere sia soltanto la sua testa separata dal corpo. L'assistente dottor Kern ha effettuato la macabra operazione seguendo alla lettera le sue istruzioni ed ora costringe la testa di Dowell - tenuta in vita mediante macchinari elettrici e soluzioni chimiche - ad insegnargli come perfezionare il lavoro. Kern è soddisfatto dei risultati raggiunti e, poco preoccupato delle crisi di identità che turbano le sue cavie, sogna un fulgido avvenire di gloria come ardito pioniere di una nuova medicina. Ma un giorno arriva al laboratorio il figlio di Dowell, e un'infermiera che sa troppe cose sul conto dei due scienziati comincia a confidargli i loro spaventosi segreti...

Il film si aggiunge, con notevole ritardo ma con buona ironia, ai numerosi fanta-horror che, soprattutto tra gli anni '40 e '50, avevano raccontato di folli trapianti cerebrali o di cervelli mantenuti artificialmente in vita in teche di laboratorio (da The Lady and the Monster a The Brain That Wouldn't Die) o addirittura in corpi meccanici (The Colossus of New York). Il soggetto è tratto da un romanzo di Belyayev, autore anche del libro che ispirò il film Chelovek-Amfibiya (The Amphibian Man).

Titolo internazionale: The Testament of Professor Dowell.

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