Titolo italiano: QUATERMASS CONCLUSION: LA TERRA ESPLODE

Verso la fine del XX secolo la Gran Bretagna è attraversata da una profonda crisi sociale che spinge le giovani generazioni a riunirsi in piccole comunità, dominate dagli ideali di pace e fratellanza e dalla comune aspirazione a rintracciare la radice della vita universale.
Il fenomeno, che si accompagna ad un'eccezionale sequenza di avvistamenti di UFO, fa convergere i giovani verso quegli antichi luoghi di culto nei quali il folklore riconosce ancestrali riserve di energia spirituale. Lì, in un clima di esaltazione collettiva, i giovani si lasciano risucchiare da un misterioso raggio luminoso scaturente dal cielo, convinti di entrare in contatto con una superiore intelligenza extraterrestre.
Allarmato per la sorte della nipote Hettie che ha abbracciato la nuova filosofia, l'anziano professor Bernard Quatermass abbandona il suo volontario esilio scozzese e comincia ad indagare sull'accaduto.
Gli alieni stanno davvero tentando un contatto con l'umanità, ma, contrariamente a quanto i giovani credono, soltanto con l'intenzione di distruggerla: l'avvolgente raggio che si sprigiona dall'alto non è un ponte verso la sapienza, ma un'arma per annientare le nuove generazioni e precludere ogni speranza per il futuro alla stirpe umana.
A Stonehenge, l'indomito dottor Quatermass combatte l'ultima battaglia contro il subdolo invasore alieno.

Il film è ricavato dai quattro episodi che compongono la serie televisiva inglese "Quatermass" del 1979. Nigel Kneale - qui, idealmente identificabile nell'anziano protagonista tratteggiato con sensibilità da John Mills come stanco testimone di un mondo che non sa più riconoscere - trasferisce nella sceneggiatura l'inquietudine per i nuovi tempi, la perplessità verso il pensiero alternativo dei giovani contestatori, il disorientamento delle classi borghesi attanagliate dalla paura della regressione economica e dal ribaltamento di valori tradizionali. Sebbene impostato secondo una discutibile prospettiva conservatrice che tradisce scarsa fiducia per il presente e pessimismo per l'avvenire, il racconto, a livello di spettacolo, funziona bene.