Ciro Ippolito, sotto lo pseudonimo di Sam Cromwell, firma la regia e la sceneggiatura richiamandosi nel titolo ad Alien, per ragioni bassamente commerciali, non avendo il racconto niente a che fare con la pellicola americana. C'è, semmai, un blando riferimento all'Invasione degli ultracorpi, ma il motivo dell'invasore spaziale che si impadronisce dei corpi umani, lungi dall'essere impostato con intenti allegorici di critica sociologica o drammatici, è risolto in termini molto superficiali e con l'occhio rivolto alle mode imperanti nel fanta-horror di quegli anni: soltanto la decapitazione può abbattere gli uomini "posseduti" e gran parte del film si srotola in una serie di allucinanti effetti splatter che decimano gradualmente l'intero cast. Il prevedibile finale che mostra Thelma vagare disperata per le strade di una città morta, da un lato lascia intendere che l'ultima sopravvissuta sarà la prossima vittima e dall'altro apre la possibilità ad un sequel, fortunatamente mai realizzato.