NECO JE VE VZDUCHU
Titolo italiano: C'È QUALCOSA NELL'ARIA
Produzione: 1980 - Cecoslovacchia, Barrandov, col., 82 min.
Regia: Ludvik Raza
Sceneggiatura: Ludvik Raza, Drahoslav Makovicka
Musica: Milos Vacek
Interpreti: Zlata Adamovská, Vlastimil Brodský, Vladimír Dlouhý, Jana Drbohlavová, Milena Dvorská, Libuse Geprtová, Zdena Hadrbolcová, Ladislava Kozderková, Ivan Mistrík, Ludek Munzar, Milan Riehs, Jaroslav Satoransky, Josef Somr, Marek Vasut, Robert Vrchota
La giovane Alice, mentre è indaffarata nelle pulizie domestiche, rompe inavvertitamente l'urna nella quale crede siano contenute le ceneri del nonno Rudolf, ma nel ricomporre i pezzi si accorge che il recipiente era vuoto. La nonna ed il padre le confessano allora che il nonno, in realtà, è scomparso senza dare più notizie di sé nel lontano 1946. Incuriosita dalla storia, la ragazza fruga tra le carte di famiglia e scopre che Rudolf era uno scienziato di talento impegnato a studiare la possibilità di spostarsi lungo le linee della dimensione del tempo. Con l'aiuto del fratello Petr, studente di fisica, e seguendo i progetti dello scomparso, Alice costruisce un acceleratore temporale e, insieme al fratello, raggiunge il nonno pochi giorni prima della sua misteriosa scomparsa. I due ragazzi sono affascinati dalla personalità dello scienziato e dopo molti tentativi lo convincono ad usare l'acceleratore per tornare nel presente con loro. Rudolf incontra così la moglie e i figli ormai avanti negli anni e si rende conto di vivere un'esperienza impossibile.

Un'azione di oggi che spiega un mistero di ieri, ripiombando nell'esistenza un uomo creduto morto: i nipoti che ritrovano il nonno e lo persuadono ad unirsi a loro nei nuovi tempi sono essi stessi la causa della sua misteriosa scomparsa nel passato.

Va dato atto alla cinematografia cecoslovacca il merito di aver saputo spesso interpretare con sensibilità ed originalità i temi classici della fantascienza. In questo film, dal fascino sottile, i paradossi del viaggio nel tempo, di solito pretesto per imprese eroiche in scenari apocalittici a salvezza del mondo, sono affrontati più umilmente in chiave intimistica. Un espediente, quasi, per interrogarsi con intelligenza sul significato della vita.
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