HSINH HSING WANG

Titolo italiano: IL GIGANTE DELL'HIMALAYA

Produzione: 1977 - Hong Kong, Shaw Brothers, col., 90 min.
Regia: Meng-Hwa Ho
Sceneggiatura: I. Kuang
Effetti speciali: Teisho Arikawa
Musica: Ennio Morricone
Interpreti: Evelyne Kraft, Danny Lee, Ku Feng, Lin Wei-Tu, Hsu Shao Chiang, Hang-Sheng Wu, Ted Thomas, Steve Nicholson, Hsiao Yao, Chen Ping, Norman Chu
Un violento terremoto accompagna l'apparizione di un colossale gorilla tra i poveri villaggi alle pendici dell'Himalaya.
L'impresario Lu Chang, avutane notizia, affida a Johnny Feldon l'incarico di catturare il mostro per trasportarlo ad Hong Kong dove intende esibilrlo al pubblico. Nel corso della spedizione, però, Johnny viene abbandonato dai compagni e, solo ed indifeso, incontra il gigantesco animale che lo tramortisce. Una splendida ragazza selvaggia capace di farsi ubbidire dal gorilla, che ella chiama Utang, si prende cura del giovanotto. La giovane è Samantha, allevata dal gigantesco gorilla che l'ha salvata quando, ancora bambina, un incidente aereo ha distrutto la sua famiglia. Utang, assiste alla nascita dell'amicizia tra i due ragazzi e non oppone resistenza quando Johnny convince Samantha a seguirli ad Hong Kong. Lu Chang organizza finalmente lo spettacolo per presentare la sua creatura alla folla, ma con scarso successo. Inacerbito, l'impresario volge le sue attenzioni su Samantha provocando la furia di Utang che, liberatosi dalle catene, terrorizza la città. Johnny e Samantha tentano di convincere le autorità a non usare la forza, ma i milititari sono già in azione ed abbattono il gigante precipitandolo dalla sommità del Connaught Centre.

L'avventura dovrebbe svolgersi nell'India settentrionale, ma i paesaggi e le foreste ricostruite in studio e fotografati con colori pastosi ed irreali, somigliano più a quelli di una regione tropicale.

Il film è una variazione sul tema del King Kong di Dino De Laurentiis realizzata con scarsa fantasia e con trucchi ed effetti modesti che pure recano la firma di uno degli esperti maghi della Toho, Teisho Arikawa.
Utang, molto simile ai mostri giapponesi del primo Godzilla, si aggira goffamente tra modellini di foreste, villaggi e città, attento si direbbe a non urtare e rovinare il set cinematografico. Poco espressivo, il colosso sfoggia tutta la sua potenza fracassando durante il terremoto i tetti di paglia delle capanne o dimostrando, nell'esibizione allo stadio, di essere più forte dei motori di un gruppo di autocarri che mantiene fermi trattenendoli con dei cavi.

Danny Lee (interprete, poi, di Chow Yun Fat in The Killer di John Woo) ha il ruolo del cacciatore Johnny, che nelle prime scene ci viene presentato come il classico eroe stanco e deluso, abbrutito dall'alcol a causa del tradimento della sua bella che gli ha preferito il fratello.
Evelyne Kraft (bella ragazza svizzera che sprizza salute da tutti i pori e che aveva già lavorato in Lady Dracula di Gottlieb) è Samantha, pallida imitazione delle varie Tarzan in gonnella, che si preoccupa di difendere l'onore di "vergine della jungla in bikini" della voglie del viscido Lu Chang.

Negli Stati Uniti il film ha conosciuto i titoli di Colossus of Congo, Goliathon e Mighty Peking Man.
Una edizione integrale è stata curata nel 1999 dal regista Quentin Tarantino per la sua Rolling Thunder Pictures.
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