ROLLERBALL
Titolo italiano: ROLLERBALL
Produzione: 1975 - USA, United Artists, col., 129 min.
Regia: Norman Jewison
Sceneggiatura: William Harrison dal suo racconto "The Rollerball Murders"
Effetti speciali: Sass Bedig, John Richardson
Musica: Brani di Albinoni, Bach, Shostakovich, Tchaikovsky
Interpreti: James Caan, John Beck, John Houseman, Maud Adams, Moses Gunn, Pamela Hensley, Barbara Trentham, John Normington, Shane Rimmer, Ralph Richardson, Robert Ito, Nancy Bleier, Burt Kwouk

Rollerball. In un campo di gioco circolare, un catino metallico concavo, due squadre di giocatori, alcuni su pattini a rotelle, e altri in moto, si contendono una grossa palla d'acciaio sparata da un cannone pneumatico, per lanciarla in gol nella porta avversaria.
Il Rollerball è lo sport che ha soppiantato tutti gli altri, l'unico capace di entusiasmare ed appassionare l'umanità del 2018, una umanità affrancata dalle guerre, dal bisogno e dalle malattie. Nazioni ed etnie sono scomparse, e le Corporazioni controllano e guidano il mondo, provvedendo alle necessità della popolazione. Una società apparentemente perfetta, che ha fatto del violentissimo Rollerball
l'evento catartico adatto a stemperare le ansie e le insoddisfazioni residue dell'animo umano.
Quando a Jonathan E, indiscusso ed acclamato capitano dell'Houston, la squadra della Corporazione dell'Energia, viene chiesto di ritirarsi, ufficialmente perchè dopo tanti anni di vittorie lasci il posto ai giovani, ma in realtà perchè il sistema ne teme l'enorme popolarità, che potrebbe renderlo un leader anche al di fuori del mondo sportivo, il campione rifiuta.
La decisione di Jonathan inasprisce il potere, ed i dirigenti delle Corporazioni, dopo averlo blandito in ogni modo, ne decretano la fine, da ottenersi con la sconfitta nel campionato in corso. Ma lo Houston è squadra forte e compatta, e il piano si rivela assai difficile da realizzare.
Così, agli arbitri viene imposto di chiudere gli occhi sui falli sempre più violenti che le formazioni avversarie commettono, sino alla finale, quando i due team si affrontano in uno scontro mortale, senza più alcuna regola. Soltanto tre i superstiti della partita-massacro: Jonathan da una parte e dall'altra due sgomenti avversari, incapaci di opporsi al campione, che nel silenzio attonito di tutto lo stadio va a segnare il punto della vittoria.

Film notevole e ben realizzato, al di là del convenzionale messaggio del singolo opposto al sistema, che vuole annullarne l'individualità ritenendola potenzialmente pericolosa per la propria sopravvivenza. Interessanti ed anticipatori alcuni temi: Jonathan che si rifiuta di autorizzare l'eutanasia dell'amico Moonpie, in coma irreversibile per un colpo omicida subìto nel corso delle semifinali; la visita agli archivi mondiali di Ginevra, dove i calcolatori che raccolgono l'intero scibile umano funzionano a liquido, prefigurando la scienza della fluidica; e ancora, l'insensibilità di un apparato sociale che assegna a ciascuno una compagna provvisoria, da sostituire ogni sei mesi per evitare complicazioni di sentimenti e di affetti.

Remake nel 2002 con lo stesso titolo.
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