L'INVENZIONE DI MOREL
Produzione: 1974 - Italia, Alga Mount Street, col., 110 min.
Regia: Emidio Greco
Sceneggiatura: Andrea Barbato, Emidio Greco dal romanzo di Adolfo Bioy Casares
Fotografia: Silvano Ippoliti
Musica: Nicola Piovani, Ennio Morricone
Interpreti: Giulio Brogi, Anna Karina, John Steiner, Ezio Marano, Roberto Herlitzka, Anna Maria Gherardi, Claudio Trionfi, Valeria Sabel, Margareth Le Van, Francesco D'Adda, Dolly Dee, Filippo De Gara, Mario Garriba
Naufragato su un isola sconosciuta, un uomo insegue Faustina, una enigmatica figura di donna che insieme ad altre persone sembra aggirarsi senza apparente ragione attorno ad un edificio dall'insolita architettura. Dopo aver tentato invano di stabilire un contatto con la ragazza, l'uomo si rende conto che gli strani abitanti dell'isola sono vuote immagini registrate e proiettate da una macchina inventata da Morel che entra in funzione con la luce del sole e con le maree. Anni prima, lo stravagante scienziato aveva risucchiato, esponendoli ai raggi mortali della macchina, l'aspetto di un gruppo di persone amiche invitate sull'isola, e da allora il meccanismo ne riproduce i simulacri, con ogni loro gesto e parola, dando vita ad un frammento di ripetitiva sterile immortalità. Solo e disperato, l'uomo si pone di fronte alla macchina e, morendo, spera di unirsi a Faustina e alla compagnia degli altri incorporei personaggi.

Girando sulle spiagge di Malta, Emidio Greco trasferisce sullo schermo il romanzo di Jorge Bioy Casares con la mente volta alle lezioni stilistiche del Resnais di L'anno scorso a Marienbad. Opera insolita nel panorama della produzione italiana, il film fa uso sapiente di atmosfere surreali per invitare a riflettere sul significato della realtà, sulla consistenza dell'immagine e sulla finitezza esistenziale dell'individuo.

Film che andrebbe riproposto e rivisto anche come interessante esercizio di cinema sul cinema.
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