LES
7 PÉCHÉS CAPITAUX |
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Titolo italiano: I SETTE PECCATI CAPITALI | |||
Produzione: 1962 - Francia, Films Gibé/Franco London Films, b/n, 113 min. | |||
Regia: Sylvain Dhomme, Max Douy, Edouard Molinaro, Jean-Luc Godard, Jacques Demy, Roger Vadim, Philippe de Broca, Claude Chabrol | |||
Sceneggiatura: Daniel Boulanger, Claude Chabrol, Jacques Demy, Jean-Luc Godard, Eugène Ionesco, Félicien Marceau, Roger Peyrefitte | |||
Musica: Sacha Distel, Pierre Jansen, Michel Legrand | |||
Interpreti: episodio "La Colère": Marie-José Nat, Perrette Pradier, Dominique Paturel, Jean-Marc Tennberg, Nane Germon | |||
Il film è composto da sette cortometraggi che prendono titolo, ciascuno, dai sette peccati capitali. | |||
"L'ira",
l'episodio diretto Sylvain Dhomme e Max Douy e scritto da Eugène
Ionesco, è una grottesca allegoria sulla fine del mondo scatenata
dall'odio e dalla follia degli uomini. All'inizio, niente lascia presagire la catastrofe: gli abitanti di una tranquilla cittadina francese, uscendo dalla chiesa la domenica mattina, si scambiano saluti e gentilezze; alcuni si incontrano al bar per l'aperitivo e parlano del più e del meno; altri portano fiori e cioccolatini alle mogli. Ovunque c'è aria di festa e di serenità. Ma, all'ora di pranzo, in ogni casa, in ciascun piatto di minestra galleggia una mosca: gli uomini se la prendono con le loro donne e dagli insulti si passa alle mani. Volano schiaffi e piatti; le minestre imbrattano i muri e ingrossano fino a diventare una marea debordante che allaga le stanze e straripa per le scale dei palazzi; in una cucina, qualcuno dimentica di spegnere il gas e il fuoco provoca un incendio. La gente, infuriata, si riversa per le strade e le liti degenerano in una rissa colossale che si estende come una epidemia a tutto il mondo. Folle di manifestanti protestano contro i governi; i governi si scambiano accuse reciproche e le basi missilistiche armano le testate atomiche. Dallo schermo di un televisore, una sorridente "signorina buonasera" annuncia la fine del mondo e tra un'esplosione nucleare e l'altra il pianeta Terra va in frantumi. |
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Pur tenendo conto della durata necessariamente breve del cortometraggio, la satira socio-politica dell'episodio non è esente dalle pecche della banalizzazione. Lo spunto paradossale che innesca la catastrofe planetaria è, tuttavia, originale e divertente con il suo evocare il sapore favolistico di una macabra filastrocca. I registi sviluppano la vicenda con un ironico mix di sequenze di repertorio che fotografano il timbro confuso e vorticoso della vita e della cronaca contemporanea: accanto alle immagini di manifestazioni e di tumulti di piazza e di leader politici colti in momenti di grande concitazione, trovano spazio così anche le riprese di una ragazza in bikini che occhieggia maliziosamente agli spettatori, di una austera sfilata di teste coronate, e perfino il frammento di una esibizione canora degli italianissimi Adriano Celentano e Gino Santercole. | |||
Registi e principali interpreti degli altri episodi: |
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