MACISTE E LA REGINA DI SAMAR
  
Produzione: 1964 - Italia/Francia, Comptoir Français du Film/Nike Cinematografica, col., 90 min.
Regia: Giacomo Gentilomo
Sceneggiatura: Arpad De Riso, Giacomo Gentilomo, Angelo Sangermano, Nino Scolaro
Effetti speciali: Ugo Amadoro
Musica: Carlo Franci
Interpreti: Alan Steel (Sergio Ciani), Jany Clair, Anna Maria Polani, Nando Tamberlani, Delia D'Alberti, Jean-Pierre Honoré, Goffredo Unger, Anna Maria Dionisio, Paola Piretti, Giuliano Raffaelli, Stefano Carletti, Roberto Ceccacci, Attilio Dottesio, Franco Morici, Angelo Sangermano
Samara, regina del piccolo regno di Samar, ha stretto una segreta alleanza con un popolo extraterrestre venuto dalla Luna, offrendogli periodici sacrifici umani in cambio dell'eterna giovinezza e del potere. Sorda alle preghiere del saggio ministro Gladius che la scongiura di scegliere un uomo valoroso per ristabilire la giustizia, Samara non può evitare, tuttavia, che Maciste prenda le difese degli oppressi e si unisca ai ribelli del principe Darix. Rodope, gran sacerdote dei Lunari, le ordina di uccidere lo straniero, ma la regina se ne innamora decretando la propria fine. Maciste, vittorioso sui guerrieri di pietra che tentano di ostacolarlo, raggiunge la grotta dei sacrifici e salva l'innocente Bilis, sorellastra della regina, il cui sangue sta per essere utilizzato da Rodope per resuscitare Selene, signora dei Lunari.
Spezzato il dominio degli invasori, Maciste parte per nuove avventure insieme al Agar, la buona figlia di Gladius.
Maciste e la regina di Samar ha tutti gli elementi caratteristici del peplum: improbabili scenografie di cartapesta, giovani protagonisti "palestrati", procaci ragazze vestite di tuniche più o meno succinte, sinistri geni del Male (Rodope è quasi una copia in carta carbone del Kobrak di Maciste contro il vampiro), pensosi anziani inascoltati, mostruose creature dalla forza sovrumana (nel film, oltre ai colossi di pietra c'è anche un feroce gorilla). In più, come in Ercole alla conquista di Atlantide e nel Gigante di Metropolis, c'è anche un genuino elemento fantascientifico mescolato con il mito, il fumetto e l'horror. Di fatto, il film di Gentilomo è uno dei pochi esempi di peplum fantascientifico che tradisce da un lato il crescente impoverimento di ispirazione negli sceneggiatori dei "sandaloni" e dall'altro il tentativo di far passare sottobanco situazioni di un genere che in Italia (e fatto da italiani) non ha mai avuto molta fortuna.

Il film si apre e si chiude tra cataclismi di inaudita violenza che suggeriscono indirettamente l'apocalisse atomica e si articola sui binari abbastanza prevedibili di un'avventura fracassona, appena ravvivata da qualche sprazzo di fantasia.

La pellicola è conosciuta anche con i seguenti titoli: Maciste contre les hommes de pierre, Maciste et la reine de Samar, Maciste Vs. the Moon Men, Maciste vs. the Stone Men, Hercules Against the Moon Men, Hercules Vs. the Moon Men.
©