THE BED SITTING ROOM
Produzione: 1969 - G.B., Oscar Lewenstein Productions, col., 90 min.

Regia: Richard Lester

Sceneggiatura: John Antrobus, Charles Woods dalla commedia di John Antrobus e Spike Milligan
Effetti speciali: Phil Stokes
Musica: Ken Thorne

Interpreti: Rita Tushingham, Michael Hordern, Arthur Lowe, Richard Warwick, Ralph Richardson, Mona Washbourne, Spike Milligan, Peter Cook, Dudley Moore, Harry Secombe, Roy Kinnear, Marty Feldman

Rovine e miseria regnano in Gran Bretagna dopo la terza guerra mondiale. Apparentemente, l'ordine, insieme alla monarchia, si è ricostituito, ma gli incontrollabili e incomprensibili fenomeni di mutazione e il timore che la disperazione possa svegliare spinte eversive nella popolazione ha indotto il governo a varare leggi di emergenza che affidano pieni poteri alla polizia. Sorvegliata dai poliziotti, la gente è costretta a muoversi, a far qualcosa, per non impegnare troppo la mente. In questo scenario irreale, Penelope porta avanti la sua storia d'amore "proibita" ed una gravidanza... giunta al 17° mese. La ragazza vive con i genitori in un vagone della metropolitana in disuso e deve misurarsi con le assurdità del mondo di fuori e con i bizzarri inquilini di un altro vagone fermo nella galleria sotterranea.

La terza guerra mondiale è durata 2 minuti e 28 secondi. I nuovi inglesi trascorrono la giornata impegnandosi in attività senza senso e intonando, di tanto in tanto, un buon inno patriottico... Soltanto nella giovane Penelope e nel suo bimbo che ella non vorrebbe far nascere in questo mondo distorto sembra riposta la speranza per un avvenire migliore.
Per Richard Lester, il racconto non è poi tanto immaginario: l'Inghilterra post-apocalittica è una proiezione dell'attuale società, sterile nelle sue convenzioni, reazionaria, ancorata a comportamenti rituali e valori svuotati di ogni contenuto.

Tratto dalla commedia teatrale di Antrobus e Milligan, il film non ebbe molto successo, ma visto retrospettivamente è una interessante testimonianza dell'inventiva del giovane Richard Lester, volenteroso dissacratore dei costumi borghesi e brillante interprete delle atmosfere, ancora goliardiche e non violente, della contestazione studentesca.
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