DEVILMAN STORY
Produzione: 1967 - Italia, GV-Sec Film/Lion, col., 85 min.
Regia: Paul Maxwell (Paolo Bianchini)
Sceneggiatura: Paolo Bianchini, Max Caret
Musica: Patrick Leguy
Interpreti: Guy Madison, Liz Barrett (Luisa Baratto), Alan Collins (Luciano Picozzi), Aldo Sambrell, Diana Lorys, Bill Vanders, Ken Wood (Giovanni Cianfriglia)
Il Prof. Becker è misteriosamente scomparso e la polizia brancola nel buio. Mike e Christine, figlia dello scienziato, indagano per proprio conto e scoprono una traccia che li conduce in Africa, in una fortezza abbandonata. In quel luogo, l'illustre scienziato è tenuto prigioniero dal folle Devilman che vuole costringerlo a lavorare insieme ad altri scienziati, per trapiantargli un cervello dotato di facoltà superiori. I due giovani vengono scoperti mentre stanno per liberare Becker e rischiano di fare da cavia per gli esperimenti del criminale.
Paolo Bianchini gioca sull'avventura innescando nei canovacci dei serial di una volta situazioni alla James Bond, alla "spaghetti western" e spunti dai fumetti neri "per adulti".
Il cattivo di turno è uno psicopatico con manie di grandezza (il supercervello dovrà, evidentemente, consentirgli di soggiogare il mondo); sul cranio esibisce una calotta metallica ed il suo regno è un avveniristico laboratorio segreto situato in una sperduta regione africana.
I suoi piani, come ovvio, sono destinati a naufragare per l'intervento dell'ardimentoso Mike e per il decisivo "arrivo dei nostri", dove i nostri non sono il 7° Cavalleria ma un'orda scatenata di cavalieri beduini.

Negli anni '60, un codice non scritto imponeva ai cinematografari italiani (almeno a quelli considerati di serie B) di adottare pseudonimi USA nella convinzione che il loro prodotto avrebbe riscosso maggiore attenzione da parte delle platee nostrane. Questo Devilman Story non sfugge alla regola e, accanto all'americano Guy Madison (in gran parte della nostra serie B c'era almeno una faccia da yankee verace, più o meno nota), figurano un regista ed attori italianissimi mascherati dietro identità fittizie dal suono evocativo.

Negli States il film è arrivato con il titolo The Devil's Man.

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