REPTILICUS

Titolo italiano: REPTILICUS

Produzione: 1961 - Danimarca, Cinemagic, col., 90 min.
Regia: Poul Bang e Sidney W. Pink
Sceneggiatura: Ib Melchior e Sidney W. Pink
Effetti specialii: Kaye Koed
Musica: Sven Gyldmark
Interpreti: Carl Ottosen, Ann Smyrner, Marla Behrens, Mimi Heinrich, Asbjorn Andersen
Durante lo svolgimento di una missione nell'Artico, un squadra di minatori rinviene, casualmente, i resti di un animale preistorico serpentiforme. Il reperto viene trasferito a Copenhagen e sottoposto ad accurati esami. Il cambiamento di temperatura, però, produce ben presto i prevedibili effetti: la creatura si rigenera, cresce, si risveglia ed imperversa nella città minacciando di distruggere tutto. Interviene l'esercito, con bello spiegamento di artiglieria, e, dopo alterne vicende, riesce ad avere la meglio sul gigantesco rettile sparandogli tra le fauci un razzo micidiale.
Mediocre film su un mostro del quale si vede quasi soltanto la testa di gomma e di cartapesta. Reptilicus, così la bestia viene ribattezzata durante una conferenza stampa, ha la pessima abitudine di sputare una viscida poltiglia verdastra su uomini e cose - e, naturalmente, lo schizzo è letale poiché si presume sia un terribile acido - che, mediante un ingenuo ma efficace trucco fotografico, colora lo schermo di verde pisello.
Sembra che le scene ambientate nella zona artica siano state girate in realtà sulle pianure della Georgia e non durante l'inverno, bensì a primavera.
Sidney Pink, Ib Melchior ed alcuni interpreti di Reptilicus compaiono anche in Viaggio al settimo pianeta.
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