HOW TO MAKE A MONSTER
  
Produzione: 1958 - USA, AIP, b/n e col., 73 min.
Regia: Herbert L. Strock
Sceneggiatura: Herman Cohen, Aben Kandel
Trucco: Phillip Scheer
Musica: Paul Dunlap
Interpreti: Robert H. Harris, Paul Brinegar, Gary Conway, Gary Clarke, Morris Ankrum, Malcolm Atterbury, Dennis Cross, Walter Reed, Paul Maxwell, Robert Shayne, Eddie Marr, Heather Ames, Rod Dana, Jacqueline Ebeier, Joan Chandler, Thomas Browne Henry, John Phillips, Paulene Myers, John Ashley
Pete Dumond, esperto truccatore e geniale creatore di mostri per i film dell'orrore, viene licenziato in tronco dai nuovi amministratori della AIP che ritengono giunto il momento di abbandonare la produzione dei B-Movies e di investire sulle commedie musicali. Profondamente ferito nell'orgoglio, Dumond scivola nella pazzia e si abbandona ad una diabolica vendetta: mescolando strane droghe ai comuni cosmetici per il make-up ottiene delle maschere che, applicate sui volti di due attori, li trasformano in ciechi esecutori della sua volontà. Il "Teenage Frankenstein" e il "Teenage Werewolf" escono così dalla finzione filmica per diventare nella realtà potenziali assassini da inviare contro i detestati produttori.
Banalmente sviluppato sulle folli imprese del maniaco omicida e sul tema del controllo mentale che rende la vittima simile ad un automa, How to Make a Monster spreca un'originale idea di costruire un film sullo star-system e su un certo modo di fare cinema horror, che nello sfortunato destino del protagonista avrebbe potuto adombrare la colpevole indifferenza - talora realmente mostrata da Hollywood - nei confronti di interpreti (Bela Lugosi) e professionisti di grande talento (Jack Pierce) scaricati dal pubblico o dal botteghino.
Phillip Scheer replica il trucco dei mostri presentati sullo schermo due anni prima in I Was a Teenage Werewolf e I Was a Teenage Frankenstein.
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