BEYOND THE TIME BARRIER
Produzione: 1959 - USA, Robert Clarke Productions, b/n, 75 min.
Regia: Edgard G. Ulmer
Sceneggiatura: Arthur Pierce
Effetti speciali: Roger George, Jack P. Pierce
Musica: Darrell Calker
Interpreti: Robert Clarke, Darlene Tompkins, Arianne Arden, Vladimir Sokoloff, John Van Dreelen, Red Morgan

Durante un volo sperimentale, il pilota William Allison ai comandi di un jet supersonico oltrepassa la barriera del suono e, senza rendersene conto, incappa in una falla temporale aperta sul futuro. Tornato nel luogo in cui dovrebbe trovarsi la base militare, ad Allison si presenta un paesaggio desolato, fatto di rovine e, apparentemente, disabitato. Ma una gente misteriosa lo osserva con sospetto, lo fa prigioniero e, dopo averlo guidato attraverso gallerie scavate nel sottosuolo, lo conduce al cospetto del "Capo Supremo". Da questi, il pilota apprende di trovarsi nell'anno 2024: le macerie in superficie sono quanto rimane della civiltà del 20° secolo dopo che una catastrofe nucleare ha devastato i continenti nel 1971 costringendo i sopravvissuti a cercare rifugio nel sottosuolo. Il "Capo Supremo" governa un popolo sterile, contaminato e incessantemente minacciato dalle barbare tribù di creature nate da spaventose mutazioni genetiche. Ai suoi occhi, il prigioniero rappresenterebbe il mezzo per perpetuare la propria stirpe mediante l'unione con la figlia Trirene. Ma Allison, dopo avere generosamente aiutato il popolo sotterraneo a combattere i mutanti, riesce a fuggire e nuovamente a bordo dell'aereo ripete l'incredibile salto temporale tornando nel presente. Precocemente invecchiato si presenta ai suoi compagni per avvertirli dei pericoli che incombono sul futuro dell'umanità.

Opera minore di Edgard G. Ulmer, ma suggestiva nella rappresentazione di un cupo mondo futuro sotterraneo, fatto di cunicoli e anfratti simili a catacombe, che certamente ha ispirato un altro film degli anni '60 (The Time Travelers) e indicato la direzione a molti racconti del "dopo-bomba" di anni più recenti. Come in altre occasioni, Ulmer sa riscattarsi dalle ristrettezze di un esiguo budget coordinando con Meredith M. Nicholson una fotografia prevalentemente giocata sulle ombre a suggerire atmosfere inquietanti.

Robert Clarke è il protagonista e il produttore del film. Lo sceneggiatore Arthur Pierce curerà, in seguito, la produzione del Pianeta delle scimmie.

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