THE DEADLY MANTIS
Titolo italiano: LA MANTIDE OMICIDA
Produzione: 1957 - USA, Universal, b/n, 78 min.
Regia: Nathan Juran
Sceneggiatura: Martin Berkeley da un soggetto di William Alland
Produttore: William Alland
Effetti speciali: Clifford Stine, Bud Westmore
Musica: Joseph Gershenson
Interpreti: Craig Stevens, William Hopper, Alix Talton, Donald Randolph, Pat Conway, Florenz Ames
L'eruzione di un vulcano artico provoca lo scioglimento di un iceberg nel quale è imprigionata da tempi preistorici una gigantesca mantide. L'animale - si capisce subito - si risveglia. Una delle tante stazioni radar della "linea Fred" preposta alla sicurezza del Nord-America, ne subisce per prima le conseguenze. Agli occhi dei soccorritori che hanno captato l'ultimo confuso messaggio si presenta una scena di distruzione. Tra le macerie della stazione scoprono strane, incomprensibili tracce... Poco dopo un aereo precipita colpito da qualcosa. Tra i rottami si rinviene un grosso oggetto simile ad un osso o ad una cartilagine. Il comandante Parkman consulta il noto paleontologo Jackson, il quale, esaminando il reperto, deduce che potrebbe trattarsi di un insetto, e più precisamente di una mantide religiosa di proporzioni colossali quale poteva esistere all'alba dei tempi. L'ipotesi trova subito conferma poichè perviene la notizia che un villaggio esquimese è stato appena devastato da una furia sovrumana. Lo scienziato e la giornalista Maggie partono alla volta del luogo dove è caduto l'aereo e mentre studiano il caso al riparo di una base militare, il mostro fa la sua comparsa fugando ogni dubbio. La mantide prende il volo per dirigersi a sud e dopo aver distrutto una nave ed essere uscita indenne da un attacco di bombardieri, arriva a Washington seminando il panico tra le strade. Gli aerei di Parkman riescono a ferirla costringendola a rifugiarsi all'interno di un tunnel. L'animale è ormai in trappola: stordito con il gas, viene ucciso con una buona dose di bombe.

La mantide del film sembra percorrere strade attraversate da altre figure fantastiche in precedenti film di diverso valore: il ghiaccio e la base militare artica richiamano La cosa da un altro mondo; la minaccia sulla capitale statunitense, La Terra contro i dischi volanti; la resa dei conti nel tunnel, Assalto alla Terra ... Non manca neppure una sequenza in cui il mostro spia da una finestra la bella giornalista interpretata da Alix Talton - e qui si possono ricordare, a scelta, King Kong, Tarantola e via discorrendo.

In altre mani il film avrebbe potuto essere una simpatica summa di citazioni in omaggio alla fantascienza di quegli anni, ma questa non era evidentemente l'intenzione del produttore che tenta una variazione sul tema delle creature risvegliate dal sonno secolare senza investire molto capitale nella realizzazione. La sequenza più emozionante, forse, è quella finale in cui una zampa del mostro morto ha un ultimo scatto riflesso che rischia di travolgere Maggie.

Alix Talton sostitú Mara Corday che dette forfait a riprese iniziate.
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