RED PLANET MARS
Produzione: 1952 - USA, United Artists, b/n, 87 min.
Regia: Harry Horner
Sceneggiatura: John L. Balderstorn, John Hoare, Anthony Veiller
Musica: Mahlon Merrick
Interpreti: Peter Graves, Andrea King, Herbert Berghof, Walter Sande, Marvin Miller, Willis Bouchey, Morris Ankrum, Orley Lindgren

Stabilito un contatto radio con la popolazione di Marte, lo scienziato Chris Cronyn viene a conoscenza degli utopici traguardi conseguiti su quel pianeta. La notizia desta allarmismi che alimentano la gravissima (per quanto poco spiegata) crisi del mondo occidentale, acuendo la minaccia rappresentata dal blocco sovietico. Il pericolo è talmente sentito che negli Stati Uniti prende corpo l'idea di contrastare il nemico comunista finchè si è ancora in grado di farlo. Quando la situazione è sul punto di precipitare, lo scienziato capta nuovi e misteriosi messaggi radio di incoraggiamento all'Occidente e di sostegno ai suoi valori. Il "mondo libero" recupera le proprie certezze e conferma la validità dei propri modelli, al punto che perfino il popolo russo li accetta, liberandosi dal dispotismo dei suoi governanti.

Vicenda che arranca su una trama puerile e contorta, con interpreti costretti ad impersonare generali isterici e scienziati radioamatori che parlano con il cielo (...marziani, ex nazisti o Dio?).
Pessima strumentalizzazione della fantascienza per condurre un discorso di smaccata propaganda anticomunista: populismo spicciolo e farneticazioni sui pericoli che corrono la religione, la cultura, la scienza, la democrazia, fanno di questo film un'opera unica (per fortuna) nella produzione cinematografica di quegli anni, pur inasprita dal clima della guerra fredda.
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