THE BOY WITH GREEN HAIR
  
Titolo italiano: IL RAGAZZO DAI CAPELLI VERDI
Produzione: 1948 - USA, RKO, col., 82 min.
Regia: Joseph Losey
Sceneggiatura: Ben Barzman, Alfred Lewis Levitt dal soggetto di Betsy Beaton
Musica: Leigh Harline
Interpreti: Pat O'Brien, Robert Ryan, Barbara Hale, Dean Stockwell, Richard Lyon, Walter Catlett, Samuel S. Hinds, Regis Toomey, Charles Meredith, David Clarke, Billy Sheffield, John Calkins, Teddy Infuhr, Dwayne Hickman, Eilene Janssen, Curtis Jackson, Charles Arnt
Un ragazzino dai capelli di un sorprendente colore verde, raccolto dalla polizia mentre sta vagabondando senza meta, racconta al dottor Evans una strana avventura.
Peter - questo è il nome del bambino - è fuggito da casa quando ha saputo dal nonno di essere un orfano di guerra. Alla notizia ha fatto subito seguito l'incredibile cambiamento di colore dei capelli: Peter lo considera un marchio vergognoso e tangibile della propria diversità e per sfuggire alla derisione dei compagni di scuola e al sospetto, da parte degli adulti, di una misteriosa e contagiosa infezione, si è allontanato da casa deciso a nascondersi al mondo intero. Ma il sogno di una folla di orfanelli materializzatisi da un manifesto affisso a scuola, lo spinge, adesso, a pensare di essere investito di una specie di missione di pace. La lettera del defunto padre (un medico caduto durante un bombardamento su Londra) che il nonno, infine, gli consegna, lo rafforzerà a credere che il colore verde dei suoi capelli è un monito rivolto a lui stesso e agli altri a combattere contro ogni conformismo.
"...Dovunque andrai tutti diranno: "Quello è il ragazzo dai capelli verdi" e poi ti chiederanno: "Perchè hai i capelli verdi?" E tu glielo dirai. "Perchè io sono un orfano di guerra e i miei capelli vi ricordano che la guerra fa tanto male ai bambini". E tu devi dirlo a tutti: ai russi e agli americani, ai cinesi, agli inglesi, ai francesi, a tutti i popoli del mondo, che non vi dovrà essere un'altra guerra ... E se la gente ci darà ascolto, non ci sarà un'altra guerra, non ci saranno più guerre nel mondo ..."

Il primo lungometraggio di Joseph Losey è un coraggioso apologo contro la discriminazione razziale, in cui la denuncia del pregiudizio, dell'intolleranza e della guerra, trova riscatto nella fiducia sull'opera costruttiva degli educatori e sull'indole propositiva delle giovani generazioni. Non privo di suggestioni da fantascienza umanistica, il film appare tanto più coraggioso in quanto realizzato a soli tre anni dalla bomba di Hiroshima e nel periodo che preparò la famigerata caccia alle streghe della Commissione McCarthy sulle attività antiamericane, della quale lo stesso Losey fu una delle vittime eccellenti.

Prodotto da Dore Schary, dirigente "liberal" della RKO, è interpretato da una schiera di validissimi attori, tra i quali - a fianco di Robert Ryan nel ruolo dello psicologo, e di Pat O'Brien in quello del nonno Gramp - primeggia nei panni del bambino Dean Stockwell, la piccola star che già nel '45 aveva gareggiato in bravura con Frank Sinatra e Gene Kelly in Due marinai e una ragazza e nel '47 con Gregory Peck e John Garfield in Barriera invisibile.