THE INVISIBLE MAN
  
Titolo italiano: L'UOMO INVISIBILE
Produzione: 1933 - USA, Universal, b/n, 71 min.
Regia: James Whale
Sceneggiatura: R.C. Sherriff, Philip Wylie dal racconto di H.G.Wells
Effetti speciali: John P. Fulton
Trucco: Jack P. Pierce
Fotografia: Arthur Edeson
Musica: Charles Prévin
Interpreti: Claude Rains, Gloria Stuart, William Harrigan, Dudley Digges, Una O'Connor, Henry Travers, Forrester Harvey, Holmes Herbert, E.E. Clive, Walter Brennan, John Carradine, Dwight Frye
In una locanda del villaggio inglese di Ipping arriva uno straniero dal volto bendato e gli occhi nascosti da un paio di lenti nere. Si tratta del dottor Jack Griffin, uno scienziato che ha sperimentato su di sé la monocaina, droga estratta da un fiore esotico, che ha il potere di rendere invisibile, ma provoca come effetto collaterale una forte alterazione dell'equilibrio mentale. Insospettita dallo strano comportamento di Griffin, Jenny l'anziana albergatrice avverte la polizia, ma l'uomo invisibile - ormai preda della follia - si fa beffe delle forze dell'ordine e mette a soqquadro la locanda seminando il panico nel paese. Fallito il tentativo della fidanzata di ricondurlo alla ragione, Griffin si macchia di varie efferatezze, che culminano nell'omicidio di un agente. Braccato dalla polizia, trova rifugio in un granaio e, mentre tenta la fuga, tradito dalle impronte che lascia sulla neve, viene ucciso.
Piccolo gioiello del cinema fantastico, il film è condotto sui toni della commedia nera. Gli effetti speciali concepiti con grande abilità e semplicità diedero grande fama a John P. Fulton.
Per simulare gli effetti della invisibilità si fece uso della (allora) complessa tecnica della stampa multipla e del mascherino scorrevole: alcune scene con Claude Rains furono girate separatamente da quelle con gli altri attori per essere poi rimontate insieme. Rains girava le sequenze su un set completamente ricoperto di velluto nero e lui stesso indossava gli abiti dopo essersi infilato in una calzamaglia nera che lo copriva da capo a piedi. Il volto interamente coperto da un particolare elmetto, Rains respirava mediante tubi infilati lungo le gambe,
nascosti sotto i pantaloni. A causa di questa strana tenuta da sommozzatore che lo faceva recitare al buio e gli rendeva i suoni fortemente alterati, si dice che l'attore abbia più volte rischiato lo svenimento.

L'uomo invisibile fu il trampolino di lancio di Claude Rains in un ruolo che il grande Boris Karloff aveva rifiutato quando la Universal aveva già approntato locandine promozionali con il suo nome. Nel cast figurano caratteristi di grande valore da Una O'Connor (la governante di Olivia De Havilland nel Robin Hood di Errol Flynn) a Henry Travers (l'angelo custode di James Stewart in La vita è meravigliosa) e due attori che avrebbero conosciuto una lunga fortunata carriera, John Carradine e Walter Brennan.
Alla sceneggiatura collaborò Philip Wylie co-autore del romanzo
Quando i mondi si scontrano da cui verrà tratto nel 1951 un altro grande film.

In Spagna è intitolato El Hombre invisible, in Francia L'Homme invisible.

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