DIE SPINNEN
  
Produzione: 1919/1920 - Germania, Decla Bioscop, b/n, 2 episodi
Regia: Fritz Lang
Sceneggiatura: Fritz Lang
Fotografia: Emil Schünemann (1° episodio), Karl Freund (2° episodio)
Interpreti: Lil Dagover, Carl de Vogt, Ressel Orla, Georg John, Paul Morgan, Bruno Lettinger, Edgar Pauly, Paul Biensfeldt, Friedrich Kuehne, Meinhart Maur, Gilda Langer
In una misteriosa città sotterranea costruita dagli Incas esiste un favoloso diamante i cui straordinari poteri potrebbero assicurare il dominio sul mondo. Un milionario senza scrupoli, vuole impossessarsene e ne affida la ricerca alla perfida Lio Sha, capo della setta segreta dei "Ragni", ma il suo piano è ostacolato da Kai Hoog, un ricco playboy americano votato all'avventura, che intende servirsi del diamante per far trionfare la causa della giustizia.

Dei quattro episodi sui quali il serial doveva essere articolato, Lang completò soltanto i primi due (Der Goldene See e Das Brillantenschiff, rispettivamente di 81 e 69 minuti) impostandoli - in parte seguendo l'esempio dei Vampiri di Louis Feuillaude - sull'avventura esotica e su romanzeschi elementi fantascientifici.

Stando alla testimonianza di Lotte H. Heisner ("Lo schermo demoniaco") il film rivela un regista già molto attento alla caratterizzazione dei personaggi e al senso del ritmo: protagonisti e figure minori acquistano una propria personalità colti in un improvviso lampeggiare degli occhi, in un comunissimo gesto quotidiano o in una situazione umoristica.
Capace di costruire l'azione spesso ispirandosi ad una composizione scenografica preordinata, Lang non sembra, qui, aver nulla da invidiare ai cineasti americani specializzati nei più spericolati serial avventurosi: nel film ci sono scene di treni in corsa, emozionanti acrobazie su una corda appesa ad un aerostato, inseguimenti a cavallo, sparatorie, passaggi segreti, stanze che si trasformano in camere della morte, labirintici cunicoli, sotterranei, ascensori, e uno specchio sul quale vengono proiettate ai "Ragni" le mosse dell'avversario. Il secondo episodio è sviluppato quasi come un western e lo stesso protagonista (Carl de Vogt nei panni di Kay Hoog) ricorda, nell'abbigliamento e nelle movenze, William S. Hart.
Per stile e per contenuti, il film anticipa alcune situazioni-chiave del cinema successivo di Lang, da
Metropolis al Sepolcro indiano, intrecciando il tema dell'itinerario verso la luce con il fascino sinistro dell'ombra, del mondo segreto, della maschera, del complotto ordito nascostamente, dell'antagonista che nella sua follia o nella sua sete di potenza tocca vertici di tragica verità.

Il film, a lungo considerato perduto, è stato riscoperto e restaurato da David e Kimberly Shepard sulla base degli scritti di Lang che indicavano anche l'esatta tonalità di viraggio della pellicola. Nella versione curata in DVD dagli Shepard il commento musicale è affidato a Gaylord Carter.

In America Die Spinnen è conosciuto con il titolo The Spiders e i due episodi come The Golden Lake (o talora The Golden Sea) e The Diamond Ship.

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